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Sonia Bruganelli racconta il dramma dell’aborto: ha condizionato per sempre il rapporto con Bonolis

In una lunga intervista al Corriere della sera, Sonia Bruganelli racconta il dramma che ha vissuto. Quando ha scelto di abortire aveva solo 24 anni e da lì tutto è cambiato

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In una lunga intervista al Corriere della sera, Sonia Bruganelli si racconta a Candida Morvillo, in attesa che la sua storia, venga conosciuta meglio dopo la lettura del libro che racconta la sua vita. “Solo quello che rimane” è il titolo del libro autobiografico che racconta proprio della vita di Sonia Bruganelli ma anche della sua famiglia, dei figli, del matrimonio con Paolo Bonolis e della fine di questa lunghissima storia d’amore. C’è un punto di non ritorno nella vita dell’imprenditrice e lo racconta anche a Candida Morvillo, spiegando che da quello che si può definire uno degli eventi più significativi della sua vita, nulla è più stato come prima.

Sonia Bruganelli racconta il dramma dell’aborto

Racconta Sonia Bruganelli come tutto sia cambiato in modo irreversibile: “un aborto che ho deciso a 24 anni quando stavo con Paolo da un anno e che ha condizionato tutta la nostra vita insieme. Da allora, per riprendermi quello che non avevo avuto la maturità di scegliere in quel momento, ho accumulato errori su errori. Essere madre era sempre stato il mio sogno. Pensi che ho imparato a leggere prestissimo, ma ho finito di giocare con le bambole tardissimo: a 12 anni andavo ancora in giro col bambolotto“.

Ricorda quello che accade con queste parole: “Mi stavo laureando in Scienze della Comunicazione, ero fiera di mantenermi da sola grazie a lavori da modella e telepromozioni. È così che avevo conosciuto Paolo, che però aveva una sua ferita emotiva: era già papà, i due figli erano stati portati in America da piccoli e per lui era stato un lutto. Mi sono innamorata e mi sono gettata a capofitto in quella storia. La gravidanza non era cercata, ma avrei voluto che Paolo mi dicesse “che bello, questo bimbo è frutto del nostro amore”. Invece, non era pronto. L’ho capito, non l’ho accusato e, fra diventare madre senza di lui o avere lui, ho scelto lui. Ho creduto che, fatto l’intervento, sarebbe finita lì. Mi sbagliavo“.

Sonia Bruganelli racconta che aveva detto tutto a sua madre, la donna le aveva spiegato che non sarebbe stato facile, che avrebbe dovuto avere tanta forza per dimenticare. Cosa che non è accaduta. “Invece, la rabbia per ciò che mi era stato tolto si è fatta sentire. Se Paolo mi parlava dei suoi figli, ero lacerata, pensavo che non mi considerasse abbastanza importante per giustificare un’altra sua paternità. Gli dicevo: zitto, mi ferisci. Era una situazione tossica. Ci siamo sposati perché ci amavamo, ma anche per un intreccio di altre ragioni” ha raccontato Sonia Bruganelli, aprendosi come poche altre volte aveva fatto.

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