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Ambra Angiolini in Piazza San Giovanni deserta per il Primo Maggio: occhi lucidi e voce rotta dall’emozione

Un'Ambra Angiolini emozionata e commossa apre il concerto del primo maggio in diretta su Rai 3

Non ci aspettavamo di vederla in una Piazza San Giovanni totalmente vuota, deserta. E invece Ambra Angiolini ha scelto di iniziare dove tutto, di solito, ha un senso. La grande piazza di Roma che si riempie ogni anno, in occasione del concerto del primo maggio, oggi è deserta. L’Italia si prepara alla fase 2 e oggi, c’è poco da festeggiare. Ma c’è da ricordare l’importanza del lavoro, come si è fatto anche questa sera in apertura del programma in onda su Rai 3 al posto del Concertone. Il lavoro di chi in questi mesi ha assistito e curato i pazienti in ospedale, il lavoro di chi ha insegnato in modalità telematica; il lavoro dei corrieri, dei commessi, di chi ha continuato in fabbrica a fare quello che fa sempre. Il lavoro degli autisti, dei medici. Il mondo non è quello che abbiamo lasciato e nei prossimi mesi non tornerà. Molti italiani hanno perso il lavoro, molti attendono di poter tornare a fare quello che amano. E oggi questo primo maggio dal sapore più amaro che dolce non poteva iniziare se non con la voce rotta dall’emozione di Ambra, lei che a Brescia ha trovato casa, radici, famiglia, amore. Occhi lucidi, voce tremante, intenzione nello sguardo. Un discorso semplice ma che è arrivato dritto al cuore quello della conduttrice dell’edizione 2020 del Concertone.

LE PAROLE DI AMBRA ANGIOLINI IN APERTURA IL PRIMO MAGGIO 2020

Ambra, in un angolo di Piazza San Giovanni ha dato il benvenuto al pubblico di Rai 3: “Abbiamo scelto di iniziare da Piazza san Giovanni Tutti abbiamo lo stesso desiderio, di ripartire. Ogni ipotesi di futuro non può fare a meno del lavoro, dei diritti, delle tutele. Noi oggi proteggeremo le domande, l’unica certezza che abbiamo. Non ha senso starci così, lasceremo questa piazza così. Non si tratterà di una festa quest’anno perché ce ne siamo accorti che allo scoppiare dei primi focolai, moltissimi operatori sanitari hanno lavorato senza tutela. Ce ne siamo accorti che il troppo dire fa male, soprattutto se confuso.

E ancora: “E specialmente ce ne siamo accorti tutti di quanta forza siamo capaci. in questo percorso che vi terrà compagnia, di musica e domande, la prima domanda ve la voglio fare io. L’abbiamo fatta tante volte ma in questo momento ha un peso tutto diverso: “Come state?”“.

Questo non è un format che va bene, non va bene” ha detto Ambra dicendo che così non deve continuare. Fa ribadisce che quello che manca di più sono tutte le persone che di solito lavorano per queste manifestazioni.

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