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Un’altra caotica puntata di Domenica IN post Sanremo: perchè non allungare?

Troppo poco tempo, troppo caos, troppi BIG: Domenica In post Sanremo è un delirio

domenica in

E anche quest’anno, dopo aver visto la puntata di Domenica IN dedicata a Sanremo siamo qui a chiederci la stessa cosa: perchè non allungare il programma fino alle 20? Si, ci sarebbero comunque disparità perchè Mara Venier a rispettare la scaletta non ce la fa proprio, si lascia prendere dagli artisti, dalle domande, dalle curiosità, da tutto quello che succede in diretta. Però un’ora di programma in più, con una scaletta ben scritta, aiuterebbe. E andrebbe bene anche qualcosa di registrato, sicuramente meglio di quello che si vede da anni, quando dopo le 18 salgono sul palco uno dietro l’altro i cantanti, senza avere tempo neppure di dire come si chiamano. Probabilmente sono gli artisti i primi a non voler aspettare fino alle 8 di sera, lecito, se da 5 giorni non dormi e non vedi l’ora di tornare a casa. E allora registriamo qualcosa dalle 13 alle 14 o anche prima. Perchè altrimenti il senso di fare un programma in cui si vede un cantante entrare, esibirsi in playback, prendere i fiori e andare via, è inutile. Tanto vale mandare degli rvm con le esibizioni che i BIG hanno fatto a Sanremo e poi aprire un talk in merito, sarebbe più interessante ( soprattutto perchè davanti al big in carne e ossa, si fanno domande poco affascinanti, a parte qualcuno che nel 2023 fa una domanda sulla normalità su cosa sia normale o cosa no, quando si dice la delicatezza, la saggezza…).

Che caos Domenica IN post Sanremo 2023

E’ chiaro che il programma così funzioni ben poco, e le polemiche dei fan di alcuni cantanti sono sempre servite. Si parte come sempre alla grande, con Ultimo che entra, si esibisce, rivede le sue esibizioni, addirittura un rvm con il best dei suoi Sanremo, il medley con Ramazzotti e si finisce con i Collazio che diventano i Collapesce…Ecco forse con più calma, con più ordine, il programma cambierebbe pelle e sarebbe anche maggiormente godibile. Perchè altrimenti è decisamente più interessante il Dietrofestival, che con naturalezza ci mostra qualcosa che non abbiamo visto, rispetto alle domande sempre uguali, alle esibizioni in playback ( non di tutti, fortunatamente). E si evitano magari certi atteggiamenti, come quello di liquidare il terzo in classifica MR. Rain in 4 minuti prima di dare la pubblicità, come se fosse l’ultimo degli arrivati. Non bello da vedere per i fan, per il pubblico a casa completamente smarrito dietro una corsa che porta dritto a schiantarsi. Chi fa le scalette, chi pensa alla gestione dei tempi, dovrebbe iniziare a farci un pensierino, perchè così, lo spettacolo, non funziona. E magari ci saranno anche ascolti da urlo, ma questo non significa che vada tutto bene. Con la speranza che il primo a cambiare le cose sia Amadeus il prossimo anno, scendendo di molto con il numero dei BIG in gara, 20 potrebbe essere il numero perfetto, ci auguriamo che cambi qualcosa anche nel palinsesto della domenica pomeriggio post Sanremo.

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