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Aldo Grasso graffia la Fagnani: “Belava la belva”

Ad Aldo Grasso le Belve di Francesca Fagnani non piacciono molto: la riflessione dalle pagine del Corriere della sera

belve rai 2

E’ iniziata con grandi ascolti la nuova stagione di Belve e la domanda sorge spontanea: il programma aveva più senso prima, quando gli ospiti erano vere belve, di quelli che magari si concedevano poco e che non si vedevano spesso in tv, o adesso che incassa quasi 2 milioni all’auditel? Se lo chiede Aldo Grasso, con un articolo del Corriere della sera che inizia con questa frase: “belava la belva“. Da belva a pecorella insomma, è un attimo. La colpa di Francesca Fagnani sarebbe quella di aver portato e di portare nello studio di Rai 2 personaggi che hanno poco da raccontare ma che sono più “attrattivi” per il pubblico della generalista.

Aldo Grasso sulle belve di Francesca Fagnani

Aldo Grasso, che considera solo Loredana Bertè la belva della prima puntata del programma di rai 2, scrive sul Corriere della sera:Carla Bruni è una belva da soprammobile, nonostante dichiari la sua fragilità con l’alcol che la lagnosa sorella non smette mai di sottolineare nei suoi film. Matteo Salvini è un politico consumato, voleva presentarsi come un pulcino nella stoppa e c’è riuscito (ma val la pena invitare un politico? Maschile sovraesteso).

E ancora: Per reggere una prima serata, il programma ha dovuto un po’ virare sul varietà (lo impone anche la Siae) con la cantante e il suo «spazio canoro», le comiche «Eterobasiche», ovvero Valeria De Angelis e Maria Chiara Cicolani, lo «scaldatore di interviste» e questo ha fatto perdere a Belve quella secchezza necessaria all’incisività, alla perfidia, alla belluinità, che poi erano le vere prerogative della proposta“.

Non solo una critica alla scelta degli ospiti ma anche al modo di interagire con essi di Francesca Fagnani. E ce lo chiediamo anche noi da tempo: ma che senso ha citare delle vecchie interviste e porre le medesime domande o un commento su qualcosa di cui si è tanto già detto e parlato? L’intervista a Loredana Bertè ad esempio, è stata la copia di mille riassunti, resa leggermente interessante, se così possiamo dire, solo dall’intercalare usato dalla cantante. Per destarci dal torpore, due parolacce buttate di tanto in tanto tra una frase e l’altra.

Aldo Grasso conclude così la sua riflessione: “Non vorremmo mai che Fagnani diventasse, per dirla alla Salvini, una faina che gioca a burraco“.

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