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Immensa Cinzia Leone: “ci ho messo 30 anni per guarire” e a Verissimo ci regala se stessa

Un'attrice da sempre meravigliosa, una donna immensa e a Verissimo Cinzia Leone non ha rabbia nonostante i 30 anni di riabilitazione e le persone che le hanno voltato le spalle

cinzia leone malattia

A soli 8 anni Cinzia Leone ha vissuto il suo primo grande dolore, la morte di suo padre. La mamma era in attesa di suo fratello. Era piccola Cinzia Leone ma ricorda tutto del suo papà, i loro momenti vissuti insieme ma anche quel dolore così forte. E’ la prima cosa racconta della sua intervista di oggi a Verissimo ma lo fa dopo avere sdrammatizzato sul suo ingresso in studio. La prossima volta entrerà ballando, anche senza musica, perché la tensione forte che prova, l’emozione, la fa zoppicare, cosa che non le capita nella vita di tutti i giorni; ballando, invece, non avrebbe alcun problema. Cinzia Leone ha la straordinaria capacità di farci sorridere ed emozionare, farci arrivare quasi alle lacrime e poi stordirci con la sua capacità di andare oltre. E’ una delle attrici più grandi e ce lo ricorda con le sue battute, anche quelle fatte per non far scendere le lacrime. Sì, è vero che zoppica quando si emoziona tantissimo ma non è ciò che si nota.

Immensa Cinzia Leone: “ci ho messo 30 anni per guarire” 


Era il 1991, c’era la prima del film Donne con le gonne, Cinzia Leone era nel momento del suo gran successo, ma aveva un gran mal di testa, non voleva andare al cinema. Fu sua mamma a convincerla, l’ha raccontato più volte che lei le ha salvato la vita. Al cinema si sentì male. Cinzia era svenuta, la corsa in ospedale e la diagnosi di quel terribile aneurisma che in un attimo le ha cambiato la vita. La paralisi era evidente, i danni erano evidenti. Dopo un lungo periodo di ricovero al San Camillo Cinzia Leone è stata operata in America, era già passato un mese, solo prima dell’intervento la madre le ha spiegato cosa era successo. Da quel momento ha solo voluto guarire: “ci ho messo 30 anni ma ce l’ho fatta ed è stato pazzesco. Ed è stata una grandissima esperienza di vita talmente importante che a volte la vita quando ci ritorni dentro nella sua normalità sembra quasi banale. Non voglio dire una atrocità ma viglio dire però che tutti i livelli sono sfalsati, tutte le proporzioni saltano”.
E’ il lavoro che le ha dato la forza di andare avanti: “io se non faccio il mio lavoro muoio. La ripresa è stata lenta, pensavo che in poco tempo sarei guarita e invece ci ho messo 30 anni. Ho continuato a fare terapia e teatro ma lo dovrà fare sempre, a vita. Ecco perché non mi interessa quanti anni ho adesso perché ha 32 anni stavo in sedie a rotelle, oggi non so come sto ma vivo, per quello che la vita mi ha permesso di guadagnare ma il dolore serve a capire quello degli altri altrimenti il dolore è davvero una esperienza sprecata”.

>>>> Cinzia Leone ricorda cosa accadde quella maldetta sera

In tanti le hanno voltato le spalle ma non vuole tornarci dentro perché è stato difficilissimo liberarsi dalla rabbia: perché il dolore cerca la rabbia. Il dolore quando è insopportabile va a cercare la rabbia. Sta scrivendo il suo prossimo spettacolo Cinzia Leone che per ora si chiamerà La grande rabbia: “perché nel mondo c’è un livello di rabbia pari alla infelicità che ha dentro e che non riesce ad ammettere”. Ma è stato difficile tornare al lavoro, difficile far comprendere agli altri ma le cose sono avvenute e sono lì ad una parte. oggi c’è Cinzia Leone che ha voglia di ricominciare con la sua grande passione. Grazie Cinzia.

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