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Il silenzio dei colleghi di Serena Bortone: Selvaggia Lucarelli e Francesca Fagnani non tacciono

Pochi i volti del piccolo schermo a schierarsi dalla parte di Serena Bortone: lo mette in evidenza anche Selvaggia Lucarelli. Paura di perdere il posto di lavoro?

serena bortone che sarà

E’ tornata in onda ieri Serena Bortone, per qualcuno in attesa di sapere che cosa ne sarà di lei e del suo Che sarà. Girano voci molto forti sulla possibile chiusura del programma mentre la giornalista da Rai 3 continua a lottare e a non tacere. In studio ieri con lei un altro volto della rete che in qualche modo sta facendo “la resistenza”. E’ Sigfrido Ranucci che combatte con Report prima di ogni puntata. E ieri sera ha commentato con queste parole quanto successo alla Bortone: “L’immagine di questa azienda non è ne uscita affatto bene da questa brutta storia“. La giornalista, dopo le parole del suo collega, poi, si lascia andare a un commento: “Voglio molto bene a quest’azienda. Ci sono nata, cresciuta, mi ha valorizzata“. La Bortone ha fatto capire dicendolo, che le piacerebbe molto restare. Si augura dunque che dopo il caso Scurati, avrà ancora un programma a settembre?

E’ una situazione complicata per la dirigenza Rai, perchè se non ci fosse stato questo caso, Che sarà, sarebbe stato chiuso senza nessun dubbio per i bassi ascolti, senza dover neppure dare una giustificazione a Serena Bortone. Comprendere quindi quelle che saranno le mosse successive non sarà facile. Lo si lascerà in onda e quando in autunno i risultati saranno di nuovi bassi si urlerà allo scandalo per chiuderlo solo dopo?

Nel frattempo, sono davvero pochissimi i colleghi di Serena Bortone che lavorano in tv ad aver espresso anche solo un parere sulla vicenda. Non diciamo un messaggio di solidarietà ma qualcosa che ci andasse vicino. La sola a farlo, pubblicamente, è stata Francesca Fagnani che sui social ha scritto: “Tutta ma proprio tutta la mia solidarietà a Serena Bortone e Antonio Scurati“.

Le parole di Selvaggia Lucarelli sul caso Serena Bortone

Va detto che a differenza dei colleghi di Serena Bortone, centinaia sono stati scrittori e scrittrici, attiviste e attivisti, intellettuali di ogni genere a fare e a dire qualcosa. Molti hanno ospitato sui loro social leggendolo, il monologo di Scurati, altri lo hanno letto nelle piazze. Una grande mobilitazione che, come ricorda la Lucarelli, non c’è stata invece da parte dei colleghi del piccolo schermo per Serena Bortone. Scrive la Lucarelli: “Sempre questa esigenza di diventare il centro del racconto, pure se nel centro del racconto ora ci sono due persone che si chiamano Bortone e Scurati. Nel frattempo il silenzio assordante (al massimo qualche messaggino stitico sui social) dei colleghi di Bortone in Rai, ben attenti a tenersi il posto. Non è che siano così diversi dai dirigenti che censurano. Scurati: alla fine pure loro vogliono tenersi il posto“.

Nessuna solidarietà a Serena Bortone perchè si ha paura di perdere il posto?

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