De Rensis si arrabbia con Colaprico a Ore 14 e Milo Infante è costretto a intervenire
Un confronto molto acceso a Ore 14 tra De Rensis e Colaprico con Milo Infante costretto a chiedere di abbassare i toni

Puntata parecchio tesa quella di Ore 14 in onda il 10 giugno, con i toni che si sono parecchio alzati durante lo spazio dedicato al caso di Garlasco. C’è stata in particolare, una discussione molto accesa tra lo scrittore Colaprico e l’avvocato De Rensis, il legale di Alberto Stasi. In particolare tutto è iniziato da una ipotetica ricostruzione che lo scrittore ha fatto di quello che potrebbe esser successo nelle ultime ore di vita di Chiara Poggi, analizzando anche il possibile motivi della discussione con Alberto Stasi. Supposizioni che non sono piaciute all’avvocato De Rensis che ha ricordato che nessuna delle persone presenti conosceva Chiara e nessuna delle persone presenti sa quali fossero i rapporti tra i due fidanzati e non permette dunque che se ne parli.
Ore 14 lo scontro tra De Rensis e Colaprico
Tutto inizia dalla ricostruzione della sera prima del delitto. “Noi parliamo di una ragazza molto innamorata e io penso che la sera prima gli abbia fatto molto discorsi di cui non c’è traccia” dice Colaprico dando una sua personale interpretazione di quello che potrebbe essere successo mentre Chiara e Alberto lavoravano alla tesi e successivamente, prima dell’omicidio. “Dottore Infante lei non può permettere questo” ha subito detto De Rensis che non accetta che si faccia una ricostruzione di quello che succedeva tra Chiara e Alberto, soprattutto nelle ore prima dell’omicidio visto che solo loro possono sapere che cosa si sono detti.
Colaprico dal canto suo ha fatto notare che sono cose deducibili da quello che si è letto nelle carte dei processi e che molto si può evincere anche dal racconto delle amiche di Chiara. De Rensi ha aggiunto: “se dobbiamo fare delle ricostruzioni romanzate, se dobbiamo parlare di fiabe allora mi esonerate”.
Milo Infante è stato costretto a intervenire per ricordare che ci si deve confrontare ma senza alzare i toni. “Se Chiara in quell’ora avesse scoperto delle cose drammatiche che avrebbero portato all’omicidio, penso che avrebbe preso il computer di Alberto e glielo avrebbe ridato nel cortile” ha detto De Rensis facendo notare che se in quel frangente ci fossero state delle scoperte, non l’avrebbe nuovamente riaccolto in casa.
Colaprico ha ribadito che lui ha una sua idea e non pensa di aver detto nulla che possa in qualche modo scalfire la memoria di Chiara, che era innamorata e devota. “Vorrei dire e spiegare due cose, di come ragione Chiara è stato accertato ai tempi grazie alle sue amiche per cui la doppia vita di Chiara non esiste , per me è una totale menzogna. Abbiamo una ragazza innamorata…” ha ribadito lo scrittore. Ha poi ricordato il lavoro alla tesi svolto, evidenziando che forse la mattina ha lavorato di meno alla tesi rispetto alla sera precedente. “Io mi chiamo fuori, continuate senza di me” ha detto De Rensis.
“Questa roba qui…io l’ho già sentita e l’ho anche capita” ha detto l’avvocato di Stasi perdendo la pazienza . “Dico sempre che non mi arrabbio ma qui non c’è un percorso onesto intellettualmente” ha aggiunto il legale. Milo Infante ha chiesto di non alzare i toni perchè non ce n’è bisogno ma lo scrittore, ospite fisso di Ore 14, ha fatto notare che i toni si alzano quando c’è bisogno di nascondere la realtà. Un confronto molto acceso che non si è smorzato neppure quando è intervenuta la dottoressa Bruzzone che ironicamente ha fatto notare che questa volta De Rensis si è arrabbiato ma non per causa sua.