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Enzo Iacchetti, il padre l’ha sempre ostacolato: “Non è mai venuto a vedere un mio spettacolo”

Enzo Iacchetti è stato sempre ostacolato dal padre che non è mai andato a vedere un suo spettacolo, nemmeno da bambino

Enzo iacchetti padre

Enzo Iacchetti con gli occhi luci parla del padre, la sua intervista a La volta buona è piena di ciò che non è stato, di quel rapporto che avrebbe voluto con suo padre. Sta per diventare nonno Enzo Iacchetti, lo dice con un’emozione ben diversa da quella di un papà nemico, quello che ha avuto lui. 

Il padre di Enzo Iacchetti non l’ha mai incoraggiato nei suoi sogni, nelle sue passioni, anzi, l’esatto contrario. Non ha mai visto un suo spettacolo, una sua esibizione. Solo la madre l’ha fatto ma sempre di nascosto, per non farsi scoprire dal marito >>> Enzo Iacchetti piange per le parole del figlio a Verissimo

Enzo Iacchetti a La volta buona, il rapporto con il padre che non ha mai avuto 

“Mio papà era un papà nemico delle mie intenzioni giovanili e quindi quando poi è mancato essendo lui ancora molto giovane, a 57 anni quando io ne avevo 22, non ci siamo mai parlati” è doloroso ogni ricordo di Enzo Iacchetti del padre. 

“Ci siamo parlati però sempre di cose al di fuori… io prendevo la chitarra me ne andavo, perché lui voleva che studiassi e io volevo studiare musica ma secondo lui era costoso il Conservatorio”.

Un conflitto sempre presente e che ancora oggi che Iacchetti sta per diventare nonno fa male. “Questo libro che ho scritto mi ha aiutato ad analizzarmi e a farmi dare delle risposte da mio papà, anche se non c’è più, e me le son fatte dare come mi sarebbero piaciute sentirle”.

Oggi vorrebbe tanto sentire un suo parere sulle volte che è caduto ma si è sempre rialzato e sul mestiere che voleva fare da piccolo e che poi ha fatto. Già a 11 anni suonava bene tanti strumenti ma lui non voleva: “Era un uomo all’antica che lottava per avere una famiglia che stava bene, veniva dalla strada come ciabattino e passavano le signore con le scarpe bucate, aggiustava lì seduta stante”.

Il padre non chiedeva un costo preciso ma diceva di dargli qualcosa. A quarant’anni capì che con questo sistema i due figli perché poi diventarono tre ma erano già due e mia madre, avrebbero fatto una vita troppo di cinghia per cui ha preso tutto se n’è andato, ha emigrato con noi sul Lago Maggiore dove poi siamo tutti cresciuti e lui con fatica è riuscito a darci una vita di grande dignità”.

Ma un figlio come Enzo non lo voleva, voleva un figlio capace di aiutarlo e non che andasse a suonare di sera tornando a casa al mattino. 

E’ dispiaciuto anche perché: “Non è mai voluto venire a vedermi neanche all’oratorio quando ero piccolo. Mia mamma veniva di nascosto… io suonavo già chitarra, batteria eccetera e mia mamma veniva di nascosto poi andava via perché non voleva che lui sapesse che lei fosse venuta a vedermi e lui non mi ha mai visto né suonare…”.

Con suo figlio Martino è l’esatto contrario, l’ha lasciato libero di scegliere cosa fare nella vita, insegna teatro ai bambini. Con sua moglie sta per renderlo nonno di una bimba. 

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