LifeStyle

La pigrizia fa male al cuore

Secondo uno studio della Wayne State University School of Medicine di Detroit pare che la pigrizia faccia male al cuore


Sapevate che essere troppo pigri fa male al cuore? E’ quanto emerge da uno studio svolto dalla Wayne State University School of Medicine di Detroit, insieme alla Flinders University di Adelaide, in Australia. Dai dati affiorati pare che essere pigri comporta degli effetti negativi per la salute, soprattutto quella del vostro cuore. Proprio così: essere pigri fa male al cuore. Ma come accade precisamete? A quanto pare la mancanza di un’attività modifica i neuroni, regolando alcuni stimoli nervosi che potrebbero comportare delle patologie cardiovascolari.
Tale studio è stato pubblicato sul Journal of Comparative Neurology. Per metterlo in pratica gli studiosi si sono serviti di due gruppi di topi. Pare che il primo gruppo sia riuscito a correre senza problemi sulla ruota; il secondo, invece, era costretto a restar fermo. Gli scienziati, per mezzo di un colorante, sono riusciti a captare quei neuroni nei rispettivi gruppi di topi che sono rimasti inattivi. Si tratta di neuroni che controllano il sistema nervoso para-simpatico. Dallo studio, infatti, è emerso che i neuroni dei topi che sono rimasti inattivi si sarebbero allungati. Patrick Mueller, responsabile della ricerca ha riferito che si tratta di “cambiamenti anatomici e funzionali che possono aumentare la sensibilità dei neuroni agli stimoli eccitatori, contribuendo ad aumentare il rischio di insorgere in patologie cardiovascolari”. Ma la scoperta non si limita a questo. Pare, inoltre, che tale inattività dei neuroni non fa molto bene nemmeno al cervello. In ogni caso, resta il fatto che è sempre meglio poter svolgere un’attività fisica, poiché lo sport fa solo bene alla salute del nostro corpo, e la pigrizia non è una cosa tanto buona. Intanto, non resta che attendere eventuali conferme concentrando lo studio sulle persone, in modo da poter capire quanto questa ipotesi possa essere attendibile o meno. Voi che ne pensate?



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