Salute

Tumore allo stomaco, arrivano notizie incoraggianti

Sembrano esserci incoraggianti novità per quanto riguarda l’approccio terapeutico per il tumore allo stomaco che generalmente viene considerato abbastanza curabile ma che a volte riserva terribili sorprese. Ci sono ben 7 centri italiani che si occupa dell’analisi approfondita di questa forma di tumore, per scoprirne la causa e cercare la terapia più efficace. Ovviamente, vengono […]


Sembrano esserci incoraggianti novità per quanto riguarda l’approccio terapeutico per il tumore allo stomaco che generalmente viene considerato abbastanza curabile ma che a volte riserva terribili sorprese. Ci sono ben 7 centri italiani che si occupa dell’analisi approfondita di questa forma di tumore, per scoprirne la causa e cercare la terapia più efficace. Ovviamente, vengono analizzati tutti i pazienti che hanno subito l’intervento con la totale asportazione della malattia ma che però non aveva colpito le ghiandole linfatiche potendosi cosi considerare ad uno stadio abbastanza iniziale, non associato a nessun’altra terapia. La terapia viene poi effettuata per evitare che nella parte in cui si è effettuato l’intervento o nelle più vicine zone limitrofe non si formi di nuovo la malattia.

Analizzando tutti i pazienti è stato possibile studiare chi a lungo termine sia totalmente guarito dalla malattia e chi invece rischiava di avere una ricaduta con un  nuovo formarsi della malattia. Per quei pazienti che rischiavano di avere una ricaduta sono stati analizzati tutti gli aspetti che potevano aiutare a capire perchè si riformasse la malattia: la zona, la dimensione, la profondità, ecc… L’aspetto più importante di questo studio è che associando varie cure diverse per affrontare la malattia, associando alla sola chirurgia anche altre terapie per evitare che si riformi di nuovo la malattia, e aumentare così il tasso di sopravvivenza a lungo termine. I medici che si stanno occupando di questa malattia ne vogliono riuscire a capire i meccanismi molecolari per dare ai propri pazienti nuove molecole oltre alla chemioterapia che li aiutino nel bloccare l’avanzata della malattia. I sette centri a cui dobbiamo le ricerche e i nuovi sviluppi sono quelli di: Brescia, Verona, Firenze, Padova, Siena, Forlì e Roma alla Cattolica.



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