Salute

Elon Musk e l’uso della ketamina: perchè la utilizza, cosa rischia

Stanno facendo molto discutere le dichiarazioni di Elon Musk sull'uso della ketamina: sa bene cosa rischia, ma ha scelto di farlo

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Elon Musk ha rivelato di usare la ketamina su prescrizione medica per affrontare stati depressivi o periodi di umore negativo. In un’intervista rilasciata all’ex conduttore della CNN, Don Lemon, Musk ha difeso l’utilizzo del farmaco sostenendo che gli sia d’aiuto quando si trova in uno “stato chimico negativo“. Ha precisato che la ketamina gli è utile per uscire da una mentalità negativa, soprattutto quando la depressione non è legata a specifiche cattive notizie. Musk ha anche negato di aver mai abusato della sostanza, affermando di assumerne “una piccola quantità” ogni due settimane circa e di essere sempre consapevole del rischio che un uso eccessivo potrebbe compromettere la sua capacità di lavorare, dato il suo carico di lavoro quotidiano di circa 16 ore​​.

Perchè Elon Musk fa uso di ketamina

Inoltre, è stato riportato che Musk prenderebbe “microdosi” di ketamina per gestire la depressione, descrivendola come un’opzione migliore rispetto agli antidepressivi tradizionali quando assunta occasionalmente. Questa dichiarazione emerge in un contesto in cui Musk aveva precedentemente speculato, tramite i social media, sulla possibilità di avere un disturbo bipolare, descrivendo le sue esperienze di alti e bassi emotivi e stress incessante. Musk ha evidenziato come, a suo parere, la depressione sia un problema di chimica cerebrale per alcune persone e ha criticato l’approccio corrente che vede un uso eccessivo di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), un tipo comune di farmaci antidepressivi, sostenendo che la ketamina, se assunta occasionalmente, possa essere una soluzione migliore​​.

Ketamina: cosa dobbiamo sapere

La ketamina è un farmaco approvato negli Stati Uniti per il trattamento di forme gravi di depressione che non hanno risposto ad altre terapie. Nel Regno Unito, è approvata come farmaco anestetico, ma non per il trattamento della depressione. Tuttavia, nel 2019, è stato approvato un farmaco simile alla ketamina, conosciuto come esketamina e somministrato tramite spray nasale, per il trattamento della depressione grave nel Regno Unito.

Il parere degli esperti sull’uso della ketamina come antidepressivo

Gli esperti hanno discusso ampiamente sull‘uso della ketamina come trattamento antidepressivo, evidenziando sia potenziali benefici che preoccupazioni. La ketamina, un anestetico noto per produrre effetti dissociativi e allucinogeni, è stata studiata per il suo impatto rapido nel trattare la depressione resistente al trattamento. Tuttavia, l’abuso cronico della sostanza può danneggiare organi vitali, inclusi cervello, cuore, fegato, tratto gastrointestinale e sistema genitourinario, mostrando così la necessità di cautela nell’uso a lungo termine.

Un’area chiave di interesse è la modalità di somministrazione della ketamina e il rapporto tra dose, risposta antidepressiva ed effetti avversi. Studi pilota hanno esplorato diverse dosi di ketamina somministrata per via endovenosa, cercando di bilanciare efficacia e tollerabilità. Questi studi suggeriscono che l’efficacia antidepressiva della ketamina può essere correlata alla dose, ma gli effetti psicomimetici avversi aumentano proporzionalmente con la dose stessa, sollevando questioni sulla fattibilità di infusioni rapide come approccio terapeutico. È stato osservato che fino a sei infusioni a bassa dose di ketamina possono essere somministrate in modo sicuro mantenendo i pazienti sui loro antidepressivi, con tassi di risposta comparabili a quelli trovati in studi randomizzati controllati, sebbene la risposta possa svilupparsi leggermente più lentamente.

Complessivamente, gli studi indicano che la ketamina presenta un’opzione promettente per i pazienti con depressione resistente al trattamento, con un effetto rapido e una modalità di azione diversa dagli antidepressivi tradizionali. Tuttavia, la necessità di monitorare gli effetti avversi, compreso il potenziale per effetti psicomimetici e il rischio di abuso, richiede una considerazione attenta nella sua applicazione clinica. Ulteriori ricerche sono necessarie per ottimizzare l’uso della ketamina, determinare i protocolli di dosaggio più efficaci e minimizzare i rischi per i pazienti.

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