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Fabbricante di lacrime: il film più criticato ma è anche il più visto

Fabbricante di lacrime è il film più visto su Netflix in tutto il mondo ma è anche il più criticato: difficile comprendere fino in fondo il segreto di un successo così clamoroso ?

fabbricante di lacrime recensione senza spoiler

A quanto pare non esistono le vie di mezzo. Fabbricante di lacrime o lo si ama o lo si odia. Il film arrivato su Netflix, dopo il successo mondiale del libro di Erin Doom è oggi il film più visto al mondo sulla piattaforma ( tra le proposte di aprile su Netflix c’è anche il film record di incassi di Paola Cortellesi C’è ancora domani, che però registra grandi numeri solo in Italia). Come mai però il pubblico nel nostro paese, non sta apprezzando il film? Le motivazioni sono tante. Innanzi tutto nel nostro paese non c’è una forte tradizione che spinga questo genere a essere tra i più amati anche dalla critica. Fabbricante di lacrime parla ai giovani, giovanissimi ma strizza l’occhio anche ai meno giovani che amano il teen drama a tinte nere. Un po’ Twilight, un po’ Tre metri sopra il cielo, Fabbricante di lacrime vuole essere una favola moderna che racconta una storia forte ma anche piena di luoghi comuni che però non dispiace.

Fabbricante di lacrime: un successo mondiale

Qualcuno pensa che due ore di tempo si possano impegnare in modo diverso e che questo film non valga il prezzo dell’abbonamento a Netflix. Lecito, anche perchè non tutti possiamo avere gli stessi gusti. Dobbiamo però interrogarci sul perchè Fabbricante di lacrime, proprio come era successo con il romanzo best seller in tutto il mondo, sia oggi il film più visto su Netflix in tutti i paesi. Non un cast d’eccezione ( gli attori italiani e no sono praticamente sconosciuti). Non una location mozzafiato, si fa persino fatica a capire dove vorrebbe essere ambientato il film, se negli Usa, in Italia, in quale era…Ecco tutto molto indefinito, poco pubblicizzato. Perchè se hai nelle mani qualcosa che è un successo ancora prima di arrivare nella piattaforma, non puoi che pensare: minima spesa, massima resa. Ed è forse questo uno dei difetti principali del film che va preso per quello che è ma che non lancerà la nuova Kristen Stewart e il nuovo Robert Pattinson, anche se l’entusiasmo dei fan del libro e del film corre veloce su TikTok.

Fabbricante di lacrime un successo mondiale su Netflix

Se quando la saga di Twilight divenne un caso mondiale, tanto che i giovani della nostra generazione ( i nati tra il finire degli anni 80 e i primi anni del 90 ) scaricavano in rete il libro tradotto non ancora arrivato in Italia, tanto era la voglia di sapere che cosa sarebbe successo tra Bella ed Edward, i social non erano quelli di oggi, ed è difficile fare un confronto. Ma visto quello che sta succedendo in rete, possiamo tranquillamente dire che Fabbricante di lacrime è un fenomeno mondiale, che piaccia o meno.

La domanda quindi sorge spontanea: il film avrebbe avuto lo stesso successo se il libro non fosse un best seller? Verrebbe da dire che se il romanzo non fosse così amato, nessuno si sarebbe scomodato per vedere Biondo a petto nudo nella sua cameretta, tra rose nere e pioggia incessante. Cosa dire dunque del film che viene disprezzato soprattutto nel nostro paese, ma che è un successo mondiale? Non vincerà nessun premio che conti, non sarà ricordato per l’interpretazione degli attori ( menzione a parte per Sabrina Paravicini, molto brava) , non sarà annoverato come quei film da vedere almeno una volta nella vita. Ma piace, macina record su record, ed è tutto quello che serve a una piattaforma: un clamoroso successo.

Resta forse il rammarico perchè si poteva fare di più, probabilmente si poteva fare decisamente di più, stravolgendo le banalità dei dialoghi, della narrazione, dell’ambientazione perennemente fittizia. Di un miscuglio di cose che vanno fuori dal tempo. Forse un effetto voluto da chi ha pensato al Fabbricante di lacrime come una favola senza tempo.

( fonte foto ufficio stampa Netflix Italia)

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