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La polemica ai David la fa Sergio Ballo: dal sottoscala alla tirchieria, ha pienamente ragione

Serata con polemica: durante i David di Donatello 69, il costumista Sergio Ballo fa giustamente notare le differenze fatte per le categorie

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Tra i momento cult della serata dei David di Donatello in onda il 3 maggio 2024 su Rai 1, c’è stato quello in cui Sergio Ballo, ha gettato il suo cappotto a terra e ha preso il microfono in mano per dire quello che u po’ tutti a casa stavamo pensando in quel momento. Ma si possono mettere dei professionisti che stanno per ricevere un premio al David di Donatello 69, in un sottoscala? Ma si può davvero fare sempre questa differenza tra categorie e poi fingere che doveva essere un valore aggiunto? Assolutamente no, e Ballo ha fatto benissimo a far notare la cosa, come ha fatto altrettanto bene a far notare che se ci sono due persone da premiare si potrebbero dare almeno due David di Donatello e non essere sempre tirchi.

Meno convincenti invece le parole di Carlo Conti che ha replicato al costumista, che ha vinto il premio miglior costumi per il film Rapito insieme a Daria Calvelli.

La polemica al David di Donatello 69

Il costumista, prendendo in mano microfono e statuetta, proprio non si è tenuto un cecio in bocca. E ha spiegato: “Di questa statuetta ne faremo un giudizio salomonico, la tagliamo in due. La tirchieria. Siamo in due, potevate darcene anche due, che tirchieria. Sono davvero arrabbiato perché ci hanno messo sulle scale come Wanda Osiris, mentre avremo preferito dividere con i colleghi di questo lavoro la sala. Signora stia tranquilla, non dirò più di tanto. Ne parlo molto tranquillamente. Purtroppo il nostro lavoro, costumisti e scenografe, viene visto come lavoro delle vetriniste e domestiche, cosa che non deve succedere. Credo che Daria sia d’accordo con me“.

Poi ha continuato: “Questa sera volevo fare un discorso più serio. Sono felice che Daria abbia lavorato con me in questo progetto di Marco. Ringrazio Marco Bellocchio perché stamani ci ha fatto squisitamente ed emotivamente gli auguri per stasera“.

E infine la seconda parte del suo discorso dopo aver ricevuto il David: “Volevo dedicare questo premio ad una mia amica che non c’è più, Stefania. Pochi giorni prima di morire ha voluto darmi lo scialle da preghiera di suo nonno. Suo nonno è morto ad Auschwitz nel 1944, poco prima che gli alleati entrassero a Roma. Per una spiata italiana, non tedesca sia ben chiaro. Questo mi riporta, se mi permetti, a un discorso del film di Marco Bellocchio, quello di Edgardo Mortara, che morì in Belgio. Questo è un periodo molto triste per tutti i noi… Adesso l’Europa diventa sionista, si prende la bandiera senza sapere che il sionismo è molto complesso. L’Europa continua a essere antisemita e questa è una cosa orribile.”

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