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Per l’Eurovision serve una canzone da Eurovision

L'Italia deve iniziare a capire che per l'Eurovision serve una canzone pensata per l'Europa non basta aver vinto Sanremo

eurovision song contest

Appena la classifica di Sanremo inizia a prendere forma, sentiamo dire, soprattutto ai più giovani: “non può vincere x, perchè la sua canzone che figura ci farà fare all’Eurovision?“. Un discorso in parte corretto, in parte no. Tutto sarebbe molto diverso se in Rai si svegliassero e comprendessero che la cavolata di mandare la canzone prima classificata al Festival di Sanremo è ormai cosa obsoleta. Il motivo è evidente: fino a pochi anni fa nel nostro paese, l’Eurovision aveva perso prestigio e gli artisti non partecipavano con la stessa voglia di oggi. Oggi si pagherebbe per salire su quel palco. Ma questo non significa che la canzone che vince il Festival, ha diritto di staccare il biglietto per l‘Eurovision Song Contest.

E chissà che il prossimo direttore artistico di Sanremo non si svegli e comprenda che è tempo di cambiare, di voltare pagina, perchè per l’Eurovision serve una canzone da Eurovision. Lo abbiamo capito con Marco Mengoni, lo abbiamo capito quest’anno con Angelina Mango. Sul palco dell’Euro festival si parla un’altra lingua, ed è tempo di comprenderlo e adeguarsi.

Qui la classifica finale >>> Eurovision 2024: vince la Svizzera di Nemo, tonfo per Angelina Mango settimo posto

Cambiare per il prossimo Eurovision si può

E dunque, che cosa si potrebbe fare? Assurdo come la Rai non ci abbia ancora pensato, visto che potrebbe assicurarsi almeno 3-4 sabati sera di successi, se creasse un Festival per scegliere la canzone che andrà all’Eurovision. Anche solo 10 Big in gara, con il televoto del pubblico pronto a scannarsi per scegliere il suo beniamino, con canzoni pensate solo ed esclusivamente per quel Festival. La Rai si assicurerebbe qualche prime time da ascolti eccellenti e noi potremmo guardare Sanremo senza la tassa Eurovision. E inoltre si arriverebbe al Festival con una canzone di quelle nate proprio per la kermesse, come succede con gli altri stati.

Servono altri linguaggi, che nella nostra musica esistono. Basta pensare anche a Tuta Gold di Mahmood o a Casa Mia di Ghali, due canzoni che forse, avrebbero avuto qualche chance in più, considerato il gusto del pubblico. Che poi sia chiaro, come si è visto ieri, l’Eurovision resta sempre anche intriso di politica, e chi si illude che sia solo musica, non riesce a guardare al di là del proprio naso.

Bravissima in ogni caso Angelina Mango, ma che non avesse nessuna possibilità di piazzarsi nei primi 5 era abbastanza chiaro, a chi non si lascia influenzare dal tifo. Per l’Italia uno dei grandi problemi resta anche la lingua e anche su questo si dovrebbe riflettere proponendo una canzone dal sapore più internazionale.

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