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Valerio Scanu risarcito con 70mila euro ma il testo di Fabri Fibra “è veramente deplorevole”

Lascia davvero senza parole il testo di Fabri Fibra contro Valerio Scanu ma alla fine la causa l'ha vinta lui

Valerio Scanu fabri fibra

Dopo 12 anni finisce la causa tra Valerio Scanu e Fabri Fibra, il cantante sardo ospite a La volta buona ne parla ma senza rabbia, anche se quel vecchio testo del rapper era davvero terribile contro di lui. Non a caso Valerio Scanu ha ricevuto il risarcimento di 70mila euro per diffamazione. Una condanna che era già arrivata ma in Cassazione, con l’ultimo grado di giudizio, la decisione è ancora la stessa.

Valerio Scanu ha ragione, quei versi di “A me di te” non facevano ridere nessuno ma all’ex cantante di Amici hanno fatto davvero male, perché all’improvviso si è ritrovato sui social commenti volgari e aggressivi che non comprendeva. Leggi anche Pupo attacca Valerio Scanu ma parlando di suicidio si è risposto da solo 

Valerio Scanu e i 70mila euro di Fabri Fibra

Caterina Balivo dice che oggi si festeggia per la vittoria in tribunale di Valerio Scanu ma lui dopo 12 anni di cause con i suoi legati e di vittoria non ha molto da dire. No, non si festeggia, anzi, lui quei soldi forse li ha anche già spesi ma si prende la sua rivincita, perché non ha certo bisogno di denaro, lavora e sa di essere fortunato perché guadagna bene. 

Una causa che si è conclusa definitivamente dopo 12 anni, Fabri Fibra è stato condannato ma Valerio non sa nemmeno da chi sono arrivati quei soldi, vorrebbe parlare e dire altro ma evita.

“Diciamo che tutte le varie parti risarcitorie si sono concluse in appello quindi più di qualche anno fa e questa è semplicemente la Cassazione, l’ultimo grado di giudizio al quale diciamo si sono appellati per vedere se insomma se fosse giusto se ci fossero stati errori sostanzialmente durante il processo ma non ci sono stati “.

Scanu aveva ragione, aveva solo 22 anni quando a un certo punto viene attaccato sui social: “io non sapevo neanche di questa canzone perché non seguo l’artista insomma ma me ne dicevano di ogni con delle robe indicibili perché non so se tu hai avuto modo di leggere, Caterina, quello che è stato scritto ed è veramente deplorevole e brutto”.

Il testo di “A me di te” di Fibra che cita Valerio Scanu è davvero come dice lui, di una volgarità assurda. “In questo testo venivo citato in mezzo a uno scenario osceno e abbiamo fatto una causa prima penale e poi civile e devo dire che quella penale la prima causa penale che è stata fatta diciamo che la mia controparte non ha neanche fatto appello per cui gli è andato bene.

Scanu prosegue: “Invece, quando inizi a toccare la tasca allora iniziano a fare tutti gli altri ricorsi perché sostanzialmente oggi bisogna dire che se non fai così cioè se non tocchi le tasche sostanzialmente alla gente neanche gliene frega niente e la libertà di espressione, la libertà d’arte va benissimo in tutte le sue forme purché non vada a ledere. Quindi io oggi mi rendo conto che ancora non siamo in un Paese totalmente civile perché continuano ad arrivare insulti, continuano ad arrivare robe brutte pesanti”.

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