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Carlo Verdone ai funerali di Alvaro Vitali, uno dei pochi per l’ultimo saluto all’attore

Ai funerali di Alvaro Vitali pochissimi i volti noti ma Carlo Verdone ha detto parole importanti

alvaro vitali funerale

L’ultimo saluto ad Alvaro Vitali oggi nella Chiesa di San Pancrazio a Roma non ha avuto nessuna diretta televisiva. Ai funerali dell’attore la famiglia, gli amici, i colleghi ma non tutti quelli che lui avrebbe voluto. A dare l’addio ad Alvaro Vitali ovviamente la moglie Stefania Corona e in prima fila anche Carlo Verdone. 

Stefania è vestita di nero, come Carlo Verdone, il colore del dolore che per motivi diversi oggi in chiesa era per Alvaro Vitali. Ovvia la presenza dei parenti, pochi purtroppo i personaggi noti che sono arrivati per salutare l’attore. Assente anche Lino Banfi. Sembra fosse assente anche Ennio, l’unico figlio dell’attore morto il 24 giugno sui gradini di casa. Leggi anche il drammatico racconto delle ultime ore di vita di Alvaro Vitali

Le parole di Carlo Verdone ai funerali di Alvaro vitali 

Il regista lo aveva voluto sul set di Vita da Carlo, la serie che Carlo Verdone ha scritto e diretto. Non era scontata la sua presenza oggi ai funerali ai Alvaro Vitali ma le sue parole sono un vero grazie a lui che non c’è più. 

A chi gli dice che è un grande per essere lì al funerale, uno dei pochi se non l’unico, Verdone risponde abbassando la testa e ricordando che era una persona semplice: “È lui che mi ha fatto un regalo, mi ha dato il suo volto, mi ha dato la sua amicizia, mi ha dato tanta professionalità, anche se aveva delle condizioni fisiche molto, molto precarie. Gli devo dire grazie, perché mi ha abbellito il racconto, mi ha dato un significato, io gli ho sempre voluto bene, da quando ho visto i suoi primi film di Fellini, quelli che ho amato di più”.

Non ci sono molte persone da intervistare mentre si attende l’arrivo del feretro e Verdone risponde se Vitali non meritasse di più dal cinema: “Arriva per tutti il momento del tramonto. Ma questo non riguarda solo i personaggi come Alvaro, altri attori che sono stati grandissimi attori, di grande fascia, grande teatro. Succede sempre, non c’è memoria storica, si va avanti però per quelle persone illuminate che hanno amato quell’arte, non si può non ricordare quelle persone che hanno fatto grande il cinema, il teatro, anche con piccoli ruoli”. 

Il suo desiderio è che Alvaro non venga ricordato come Pierino ma per le cose importanti anche se piccole fatte con Fellini. “Vanno riguardate sempre, erano piccole, ma lui restava, era un grande maschera. Fellini era un uomo intelligente, sapeva scegliere, aveva capito chi era. Lui era diventato molto amico di Fellini, cinque giorni su sette stava a cena da lui, di aneddoti sulla vita di Fellini ne so parecchi adesso”. 

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