E’ morto Peppe Vessicchio: terribile e inaspettato lutto nel mondo della musica
Una notizia terribile che lascia tutti senza parole: è morto il maestro Peppe Vessicchio
La notizia arriva oggi, 8 novembre 2025, come un vero e proprio fulmine a ciel sereno: lutto nel mondo della musica italiana. È morto all’età di 69 anni Peppe Vessicchio, celebre direttore d’orchestra, arrangiatore e volto amatissimo della televisione. Il maestro si è spento questo pomeriggio all’ospedale San Camillo di Roma, dove era stato ricoverato a seguito di una complicazione improvvisa. Non ci aspettavamo di dover dare questa notizia, il maestro era stato di recente anche in tv e oggi, quando abbiamo tutti ricevuto questa drammatica comunicazione, abbiamo anche temuto che fosse l’ennesimo scherzo di cattivo gusto.
E invece purtroppo, ci lascia un amatissimo professionista, un uomo che nel tempo era diventato anche un personaggio amatissimo dai più giovani. Peppe Vessicchio per tanti, ha rappresentato anche Sanremo, la scuola di Amici e tanto altro. Le cause della morte di Peppe Vessicchio potrebbero essere in qualche modo ai problemi di salute contro i quali combatte sin da quando era un bambino.
Le cause della morte di Peppe Vessicchio
Pochi minuti fa sono state comunicate le cause della morte del maestro. «Peppe Vessicchio è deceduto per una polmonite interstiziale precipitata molto rapidamente. I funerali saranno strettamente privati». Lo conferma l’Ospedale San Camillo di Roma in accordo con la famiglia.
Addio a Peppe Vessicchio: il maestro è morto oggi
Figura simbolo della cultura musicale italiana, Giuseppe Vessicchio, per tutti semplicemente Peppe, è stato uno dei protagonisti più riconoscibili e apprezzati del Festival di Sanremo, capace di coniugare una straordinaria competenza artistica con una popolarità trasversale. Il suo garbo, la sua ironia e il suo inconfondibile stile lo avevano reso un punto di riferimento per generazioni di spettatori e musicisti, oltre che un amato insegnante nel talent show “Amici di Maria De Filippi”.
Nato a Napoli il 17 marzo 1956, Vessicchio aveva mosso i primi passi nella musica collaborando con artisti del calibro di Gino Paoli, Edoardo Bennato e Peppino di Capri. Con Paoli aveva firmato brani iconici come “Ti lascio una canzone” e “Cosa farò da grande”. Ma è con il Festival di Sanremo che la sua carriera è entrata nella leggenda: dal 1990 in poi è stato una presenza fissa sul palco dell’Ariston, vincendo quattro edizioni come direttore d’orchestra — nel 2000 con gli Avion Travel (“Sentimento”), nel 2003 con Alexia (“Per dire di no”), nel 2010 con Valerio Scanu (“Per tutte le volte che”) e nel 2011 con Roberto Vecchioni (“Chiamami ancora amore”).
Pluripremiato anche come miglior arrangiatore, Vessicchio ha firmato alcune delle pagine più belle della musica italiana, collaborando con artisti come Andrea Bocelli, Zucchero, Elio e le Storie Tese, Ornella Vanoni, Ron e Biagio Antonacci. La sua versatilità lo ha portato a dirigere orchestre in contesti di grande prestigio — come al Cremlino in occasione di un omaggio a John Lennon — e a partecipare al progetto “Rockin’1000”, la più grande rock band del mondo.
Fino all’ultimo, il maestro non aveva smesso di guardare avanti: per il prossimo anno era previsto il suo nuovo tour teatrale “Ecco che incontro l’anima”, insieme a Ron. Un progetto che purtroppo non vedrà realizzato, ma che rimarrà simbolo della sua inesauribile passione per la musica e per la vita.
In una recente intervista in tv Peppe Vessicchio aveva parlato dei problemi ai polmoni legati al luogo in cui era cresciuto: “I miei polmoni sono compromessi ovviamente, non sono i polmoni di una persona che sta in equilibrio ma penso che la musica ci dà un grosso aiuto anche a sostenere tutto questo. La nostra è una famiglia che ama la musica e quindi credo che lo stesso destino valga per mia sorella e mio fratello“. La causa della morte potrebbe essere legata a questo problema che ha da sempre.