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Ema Stokholma aveva solo 4 anni, sua madre la picchiò in auto: è il primo orribile ricordo

Ema Stokholma svela il primo ricordo più brutto: a 4 anni picchiata in auto dalla madre

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Il suo vero nome è Morwenn Moguerou ma Ema Stokholma sa che bisogna rendere tutto più semplice e così chi l’ha conosciuta da dopo il 2009 la chiama con il suo nome breve. Al Corriere della Sera ripercorre la sua vita, da piccolissima, quando a soli 4 anni sua madre la picchiò in auto creando così il suo primo ricordo più brutto, passando per tutti i lividi fino alla donna che è oggi ma Ema Stokholma di problemi da risolvere ammette di averne ancora tanti. 

E’ in terapia da tanto tempo, dal 2012 in analisi, non ha mai smesso di lavorare su se stessa ma è dura. Ema Stokholma ha anche tanti ricordi belli da bambina ma sono tutti fuori casa, a scuola, lì mangiava, a casa no ed era terribile. Leggi anche La serenità di Ema Stokholma nel raccontare le violenze di sua madre stupisce tutti

Ema Stokholma a scuola era affamata

“Era bellissimo andare a scuola e vivere una vita normale in mezzo a loro. In mensa mangiavamo tutti insieme e ricordo che finivo sempre i loro piatti: ero affamatissima” a casa invece no. Ema Stokholma rifiutava tutto quello che le preparava sua madre ma sta ancora cerando di capire.
E’ una forma di inappetenza che le è rimasta quando magari si arrabbia, anche se poi le passa dopo pochi minuti. 

Ha sofferto tanto, c’è chi le ha salvato la vita quando aveva solo 9 anni, quando la madre la incitava a buttarsi nel fiume. Come si possono cancellare quei momenti che solo ad immaginarli sembra assurdo. Ema non ha mai denunciato quello che accadeva nella sua casa, con sua madre, aveva troppa paura. 
Tornare a casa dopo la denuncia, cosa sarebbe accaduto a lei che era solo una bambina. “Lei, poi, non mi mandava a scuola quando i lividi si vedevano. E comunque non è che avessi dei modelli di riferimento positivi, tra gli adulti: persino mio padre mi diceva “ci vediamo lunedì”, e poi ricompariva dopo quattro anni…”.

Sua madre è morta, il padre ogni tanto le manda un messaggio. L’unica fortuna è che è rimasta legata al fratello, si vedono 5 o 6 volte l’anno.
Sua madre le ha reso la vita un inferno e l’ha raccontato più volte, anche nel suo libro, l’ha accusata di cose assurde e ancora oggi lei che è riuscita a diventare un’artista, ne paga le conseguenze nei rapporti con gli altri, soprattutto nelle storie d’amore. 

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