La tragedia di Andrea Carnevale dopo che il padre ha ucciso la madre: il suicidio davanti ai suoi occhi
L'incontro in carcere di Andrea Carnevale con suo padre che gli aveva ammazzato la madre, poi il suicidio davanti ai suoi occhi
Sono ricordi quelli di Andrea Carnevale che ogni colta sconvolgono ma questa volta al Corriere racconta anche altro. Aveva già tirato fuori il dramma della sua vita, suo padre che aveva ucciso sua madre e il mancato aiuto di chi ha atteso il sangue e Andrea Carnevale quel sangue l’ha preso con le mani. C’è altro, l’ex calciatore racconta che due anni dopo il femminicidio andò da suo padre in carcere.
Ci ha messo due anni prima di incontrarlo, Andrea Carnevale aveva 16 anni, solo 14 anni quando la vita è stata distrutta. Aveva paura di essere come suo padre ma in carcere capì tutto, che non era così. Leggi anche le parole di Andrea Carnevale sull’ex moglie Paola Perego
Andrea Carnevale l’incontro in carcere con il padre
“Dovevo incontrare mio padre in carcere, ci sono andato a 16 anni, due anni dopo il delitto”.
E’ terribile ciò che racconta Andrea Carnevale, è sconvolgente la sua storia, quella della sua famiglia, suo padre che prende l’ascia e va ad uccidere sua madre al fiume mentre lavava il bucato. Lui che corre lì sapendo già che cosa era successo e porta il sangue dai carabinieri a cui aveva più volte chiesto aiuto.
Il lutto, aveva solo 14 anni, ci ha messo due anni prima di andare da suo padre in carcere. Aveva bisogno di guardarlo negli occhi, lui gli aveva tolto tutto ma è successa una cosa che forse non aveva previsto.
“Volevo guardarlo negli occhi, mi aveva tolto tutto. Ebbene, l’ho visto e l’ho abbracciato. Forte. In qualche modo l’ho perdonato, con la consapevolezza di avere di fronte un uomo molto malato. Per tanti anni ho vissuto il dolore ma anche il timore di essere come lui. No, non sono lui. Questo ho capito quando l’ho visto. Ed è stato il primo passo verso la liberazione”.
Suo padre era schizofrenico, non è stato mai curato. “Non è stato mai curato, qualche anno dopo si è tolto la vita lanciandosi da una finestra davanti ai miei occhi”. Gaetano Carnevale era internato nel manicomio criminale di Aversa. Un ricordo agghiacciante, un momento agghiacciante per Andrea che cresciuto dalle sorelle maggiori aveva già esordito nel mondo del calcio, indossava la maglia dell’Avellino, era il 1983.l
Una tragedia dopo l’altra, tutto così insopportabile per un figlio, per chiunque ma Andrea Carnevale ha dovuto affrontare tutto e imparare a vivere con tutto questo.