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Brescia, manifestazione contro immigrati: contestato il ministro Kyenge

Un gruppo di manifestanti di Fratelli d'Italia, Lega Nord e Forza Nuova è intervenuto fuori dall'auditorium dove si trovava il ministro per l'Integrazione. A guidare il drappello, l'assessore regionale Beccalossi e l'ex vicesindaco Rolfi


Increscioso episodio quest’oggi a Brescia, dove un gruppo di militanti di Fratelli d’Italia, Lega Nord e del partito di estrema destra Forza Nuova hanno manifestato pesantemente contro il ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge, presente in città per una tavola rotonda sui temi dell’integrazione e dei diritti civili. La tensione è salita quando i manifestanti sono quasi entrati in contatto con un gruppo di immigrati che invece ha salutato l’arrivo del ministro al grido di “Casa, diritti, dignità e permessi per tutti“.
La protesta, però, non ha avuto come protagonisti soltanto cittadini ma anche rappresentanti delle istituzioni; a guidare il drappello di manifestanti, infatti, vi erano sia l’assessore regionale al Territorio, Viviana Beccalossi (Fratelli d’Italia) che il consigliere della Lega Nord, Fabio Rolfi, già vicesindaco di Brescia.
I due hanno prima preso parte a un corteo organizzato da Forza Nuova e poi, insieme ad altre decine di persone, si sono diretti all’esterno dell’auditorium San Barnaba dove era in corso l’incontro a cui partecipava anche la Kyenge.
L’intervento delle forze dell’ordine ha fatto sì che la situazione non degenerasse ulteriormente.
A margine dell’iniziativa, il ministro Kyenge ha dichiarato: “Penso che ciascuno abbia bisogno di farsi ascoltare, ognuno delle comunità e dei gruppi presenti manifesta per farsi ascoltare“. La Kyenge, che si è vista rifiutare dalla Beccalossi e da Rolfi per un incontro, ha poi commentato: “Io rappresento un’istituzione, quindi quando si vuole parlare con un’istituzione si va dall’istituzione“.
Sui contenuti della tavola rotonda, invece, il ministro per l’Integrazione si è espressa così: “Le politiche per l’integrazione devono essere fatte ma devono anche essere accompagnate da risorse“.
Tornando ai dettagli della manifestazione di protesta, tra gli striscioni esposti e poi ritirati dagli agenti della Digos anche uno in cui era scritto: “L’italianità è storia e tradizione no allo ius soli“.



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