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Omicidio Melania Rea, ascoltata una delle amanti del marito

Si prosegue nelle indagini che riguardano l’omicidio di Carmela Melania Rea, la giovane madre di 29 anni scomparsa da Ascoli il 18 Aprile scorso e ritrovata uccisa due giorni dopo, il 20 Aprile, nel teramano. Queste le ultime notizie sul caso. Purtroppo, sono ancora pochisime le certezze nella ricostruzione del fatto: molti i dubbi, come […]


Si prosegue nelle indagini che riguardano l’omicidio di Carmela Melania Rea, la giovane madre di 29 anni scomparsa da Ascoli il 18 Aprile scorso e ritrovata uccisa due giorni dopo, il 20 Aprile, nel teramano. Queste le ultime notizie sul caso.

Purtroppo, sono ancora pochisime le certezze nella ricostruzione del fatto: molti i dubbi, come per esempio quello che riguarda il giorno in cui Melania è stata uccisa: ancora non si sa se è stata uccisa proprio il giorno della sua scomparsa, il 18 Aprile. Un altro dubbio riguarda l’arma del delitto: si pensa a un coltellino, ma non può esser confermato con certezza.

Ci si chiede inoltre il perchè delle siringhe conficcate nel corpo di Melania, e si pensa ad una messa in scena. Forse una donna, ha preso delle siringhe trovate li, di qualche tossico dipendente: infatti sulle siringhe c’erano due dna: uno maschile e uno femminile. Uno dei pochi punti fermi che hanno a disposizione gli inquirenti è il movente dell’omicidio: una rivalità in amore, una gelosia. E’ dunque la pista passionale la più battuta.

Ieri è stata ascoltata dagli inquirenti una soldatessa di Lecce, che era ad Ascoli come allieva poco tempo fa e che avrebbe avuto una relazione con Salvatore, il marito di Melania. La ragazza non sarebbe stata l’unica amante, l’unica ad avere una relazione con lui. Gli inquirenti hanno definito quella della soldatessa una testimonianza importante, che potrebbe aprire nuovi scenari. Come detto ieri, l’ipotesi del killer donna prende piede sempre più nelle indigini, a partire dal mondo in cui sono stati inflitti i tagli sul corpo della 29enne: delle ferite poco profonde, inflitte da qualcuno con poca forza. Nessuna delle ferite sul corpo di Melania può essere definita una ferita “mortale”: la giovane è morta per dissanguamento.

Si indaga dunque anche negli ambienti del 235° Reggimento Piceno, dove il marito Salvatore Parolisi, 30 anni, è istruttore delle reclute: acquisiti i fogli di presenza delle soldatesse tra il 18 e il 20 aprile 2011.

Sm



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