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Benedetto XVI: rispetto per la natura con energia pulita

Benedetto XVI, durante il discorso ai nuovi ambasciatori di Moldavia, Siria, Ghana, Nuova Zelanda, Guinea Equatoriale, Belize, ha affrontato con forza il problema dell’energia pulita. Un discorso incisivo all’interno del quale il papa chiede ai governi di adottare una politica energetica che sia rispettosa  della natura e sicura per l’uomo. All’indomani delle gravi tragedie che […]


Benedetto XVI
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Benedetto XVI, durante il discorso ai nuovi ambasciatori di Moldavia, Siria, Ghana, Nuova Zelanda, Guinea Equatoriale, Belize, ha affrontato con forza il problema dell’energia pulita.

Un discorso incisivo all’interno del quale il papa chiede ai governi di adottare una politica energetica che sia rispettosa  della natura e sicura per l’uomo. All’indomani delle gravi tragedie che hanno coinvolto quest’anno natura, tecniche e popoli, non si può non chiedere ai Governi di attuare una linea politica ed economica che rispetti il più possibile le risorse del Creato.

Benedetto XVI ha sottolineato l’urgenza di cambiare l’approccio della visione della natura da parte dell’uomo che vede la natura come suo possesso esclusivo, un luogo da cui prendere senza ritegno e dove restare in modo ludico, mentre la natura dovrebbe essere vista più come la nostra casa, come unico reale sostentamento per il genere umano.

Parole che dovrebbero far riflettere attentamente tutti, visti i continui mutamenti che osserviamo sull’equilibrio terrestre, molto spesso causati dalla corsa dell’uomo alle tecnologie e alle speculazioni che non riguardano il bene comune, ma piuttosto il bene economico di qualcuno.

Si dovrebbe ristabilire l’equilibrio delle necessità dell’intera popolazione umana e non di pochi. In fondo il pianeta riesce a produrre cibo per l’intera popolazione umana, ma nel mondo miliardi di persone, soprattutto bambini muoiono di fame. La contraddizione è davvero inaccettabile e non solo cristianamente, ma soprattutto umanamente. È giusto che Benedetto XVI che è a capo della comunità cattolica, faccia sentire la sua voce, che è la stessa di milioni di cattolici, perché si sentano tutti coinvolti nelle scelte dell’intera comunità e si modifichino anche gli atteggiamenti dell’uomo nei riguardi della natura che ci circonda.

La ricerca della tecnologia non deve per forza andare contro la natura, ma la ricerca può dirigersi, in maniera consona alle esigenze della nostra vita in rapporto con il Creato. Con piena consapevolezza delle nostre immense possibilità.

Teresa Corrado



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