Certificato medico di malattia: da quando si potrà avere la telecertificazione?
Quali sono le novità sul certificato medico e la telemedicina? Ecco che cosa dobbiamo sapere
La semplificazione della burocrazia sanitaria passa (anche) dalla possibilità di ottenere il certificato di malattia tramite televisita, senza dover andare fisicamente dal medico quando si è già a letto con febbre, influenza o altri disturbi che rendono complicato spostarsi. La novità arriva dalla Legge 2 dicembre 2025, n. 182, pubblicata in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n. 281 del 3 dicembre 2025), con entrata in vigore il 18 dicembre 2025.
Attenzione però: non significa “da domani per tutti, sempre e comunque”. La norma apre la porta alla telecertificazione, ma rimanda i dettagli applicativi a un passaggio successivo.
Certificato medico, che cosa cambia: la telemedicina viene “riconosciuta”
Il cuore della riforma è l’articolo 58 della legge, dedicato alle “Semplificazioni in materia di certificazione medica in telemedicina”. In pratica, viene esplicitato che la certificazione può basarsi anche su dati clinici rilevati indirettamente attraverso sistemi di telemedicina. In più, la legge stabilisce che casi e modalità con cui si potrà ricorrere alla telecertificazione saranno definiti con un accordo in Conferenza Stato-Regioni, su proposta del Ministero della Salute. Questo passaggio è cruciale: significa che la norma è in vigore, ma la sua applicazione concreta dipenderà da regole operative condivise (quando si può fare, con quali strumenti, con quali limiti, ecc.).
A chi si applica davvero: focus sul pubblico impiego (ma con effetti “di sistema”)
Un dettaglio spesso semplificato nel dibattito: l’art. 58 interviene modificando l’articolo 55-quinquies del D.Lgs. 165/2001, cioè il testo base sul lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni (tema “false attestazioni/certificazioni”).
Detto in modo chiaro:
- la modifica è scritta dentro il perimetro del pubblico impiego;
- però il tema “certificato di malattia” tocca un ecosistema più ampio (medici, piattaforme, INPS, controlli), quindi è una novità che potrebbe fare da apripista anche oltre la PA, a seconda di come verrà costruita l’operatività.
Da quando sarà possibile ottenere il certificato di malattia in televisita?
La legge è in vigore dal 18 dicembre 2025, ma la televisita per il certificato non è automaticamente utilizzabile ovunque e subito: manca l’accordo Stato-Regioni che deve definire le regole applicative.
In altre parole: la svolta normativa c’è, ma per l’avvio “nella vita reale” serve un passaggio amministrativo-politico che può richiedere tempo.
Come funziona oggi il certificato di malattia (INPS) e cosa non cambia
Già oggi, nella stragrande maggioranza dei casi, il certificato di malattia è telematico: il medico lo trasmette all’INPS, e il lavoratore usa il numero di protocollo per le verifiche/consultazione.
Sul portale INPS è possibile:
- consultare i certificati ricevuti dall’Istituto;
- recuperare attestati (di norma privi di diagnosi) per le esigenze del datore di lavoro.
Quindi la vera “svolta” non è tanto l’invio digitale (che esiste), ma l’accertamento medico: la legge apre alla possibilità che la valutazione clinica alla base della certificazione possa avvenire anche da remoto, secondo regole che verranno definite.
I vantaggi attesi: meno burocrazia, meno spostamenti, studi medici meno affollati
Se implementata bene, la televisita per il certificato di malattia può portare benefici concreti:
- Riduzione degli accessi inutili in ambulatorio (soprattutto per sintomi “standard” già riconoscibili e gestibili).
- Meno rischio di contagio in sala d’attesa, soprattutto nei picchi influenzali.
- Risparmio di tempo per lavoratori e medici, con un potenziale effetto positivo sulle liste e sull’organizzazione quotidiana della medicina generale.
Il punto di svolta è l’accordo in Conferenza Stato-Regioni: finché non arriva, si resta in una fase “abilitante” ma non pienamente operativa. Nel frattempo, per chi lavora è utile ricordare una regola pratica sempre valida: anche con certificazione telematica, resta fondamentale avvisare tempestivamente il datore di lavoro dell’assenza e conservare/trasmettere, se richiesto, gli estremi del certificato (protocollo).