Attualità Italiana

Artem rompe il silenzio sui social: dal TSO alle accuse alle persone che lo hanno tradito e usato

Con delle lunghe storie sui social, Artem racconta che cosa sta accadendo nella sua vita

artem social

«Non chiedo scusa a nessuno e non devo dare spiegazioni a nessuno». Inizia così il lungo messaggio condiviso da Artem Tkachuk nelle sue storie social, un testo intenso e diretto con cui l’attore, noto al grande pubblico per il ruolo di Pino in Mare Fuori e per la partecipazione a Pechino Express, ha deciso di raccontare la propria versione dei fatti e chiarire cosa sta accadendo nella sua vita nelle ultime ore.

Nel messaggio, Artem spiega di non aver mai fatto del male a nessuno, di aver sempre aiutato chi aveva bisogno e di non aver commesso reati o violenze. Sottolinea di non essere stato denunciato, arrestato o sottoposto a trattamenti sanitari obbligatori, ribadendo più volte di non aver “rotto niente” e di non essere scappato da alcun luogo.

Artem rompe il silenzio: “La gente del popolo crede a ciò che legge”

Una delle frasi più forti del testo riguarda il rapporto con l’opinione pubblica: «Ma voi gente del popolo credete a ciò che leggete. Ed è pure giusto che sia così».

Parole che suonano come uno sfogo, ma anche come una riflessione amara sul peso delle notizie, dei social e delle interpretazioni che si diffondono rapidamente online. Artem Tkachuk sembra voler mettere un punto alle voci, rivendicando il diritto di non dover giustificare ogni aspetto della propria vita privata. Che però non è più tanto privata se pubblichi un video sui social mentre lanci degli oggetti contro la macchina di qualcuno, rischiando che tutto possa finire nel peggiore dei modi.

E infatti, il messaggio arriva dopo una serie di video e contenuti che avevano destato forte preoccupazione tra fan e utenti del web. Le immagini circolate nelle ore precedenti avevano acceso il dibattito sullo stato emotivo dell’attore, portando molti a interrogarsi su cosa stesse realmente succedendo dietro le quinte della sua vita.

Con questa storia, Tkachuk sceglie di parlare in prima persona, senza filtri, rifiutando il ruolo di colpevole e respingendo le ricostruzioni che, a suo dire, non rispecchiano la realtà.

Nelle storie successive, Artem Tkachuk entra ancora più a fondo nella sua vita personale, parlando apertamente del suo carattere esplosivo, che — come spiega — non nasce dal nulla ma da un passato complesso e segnato da esperienze difficili.

L’attore racconta di essere cresciuto in un quartiere duro, dove ha visto persone morire lentamente davanti ai suoi occhi, una realtà che, a suo dire, non può essere compresa da chi giudica senza conoscere il contesto. Parole forti, crude, che restituiscono l’immagine di un’infanzia segnata dalla paura e dalla sopravvivenza quotidiana, lontana dai riflettori che oggi lo circondano.

Tkachuk sottolinea come molte delle critiche che riceve arrivino da persone che non hanno mai vissuto determinate situazioni, ribadendo la distanza tra chi osserva da fuori e chi ha dovuto crescere in ambienti difficili.

Le fragilità personali e il rapporto con le dipendenze

Nel suo sfogo, Artem affronta anche temi delicati come il rapporto con il fumo e l’alcol. Racconta di aver fumato la sua prima sigaretta a 22 anni “per fare le scene”, ammettendo di non essere mai stato un fumatore abituale e di bere poco, spesso da solo.

Passaggi che sembrano voler smontare alcune etichette affibbiategli nelle ultime ore, mostrando un lato più intimo e fragile, lontano dall’immagine estrema che in molti hanno costruito attorno a lui.

L’incontro con la psicologa e il bisogno di fermarsi

Un altro punto centrale delle storie riguarda l’incontro con una psicologa, definita da Artem “una grandissima donna”, alla quale avrebbe raccontato tutta la sua storia dall’infanzia fino a oggi. Un momento descritto come emotivamente molto forte, tanto da portare la professionista alle lacrime.

Da qui la decisione, annunciata apertamente, di allontanarsi per un periodo dai social, con l’obiettivo di dedicarsi al proprio percorso spirituale e mentale. L’attore parla di un progetto previsto per il 2026 e spiega di non sentirsi nelle condizioni di restare a casa con la famiglia o continuare come se nulla fosse.

Lo sfogo finale contro haters e manager

Il tono delle ultime righe si fa nuovamente duro. Artem si rivolge direttamente agli haters, invitandoli — in modo provocatorio — a farsi avanti di persona. Ribadisce di non provare più nulla, né dolore né paura, e punta il dito anche contro alcune figure professionali che, secondo lui, lo avrebbero sfruttato solo per interesse economico. Il messaggio si chiude con un saluto amaro e sarcastico, lasciando intendere che questo non sia un addio definitivo, ma piuttosto una pausa necessaria per ritrovare se stesso.

Le storie di Artem Tkachuk continuano a far discutere il web, dividendo l’opinione pubblica tra chi legge in queste parole un grido d’aiuto e chi, invece, resta critico sul modo e sui toni scelti dall’attore. Di certo, il suo racconto offre uno spaccato crudo e senza filtri di una fragilità che raramente viene mostrata in modo così diretto da un personaggio pubblico. Tra l’altro, anche la ex fidanzata di Artem in queste settimane ha preso le distanze dall’attore, raccontando sui social che il ragazzo stesse inviando video e foto private. Una accusa che, se fosse confermata, sarebbe gravissima.

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