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Benedetto XVI: cambiare il modo di vedere l’economia

In centomila hanno seguito oggi la Santa messa celebrata da papa Benedetto XVI ad Ancona, per la celebrazione conclusiva del Congresso Eucaristico e celebrata nei cantieri navali, alla presenza degli operai di aziende in crisi e delle loro famiglie. Il messaggio principale lanciato dal pontefice è chiaro: potere, economia non possono sostituire i valori, l’etica, […]


In centomila hanno seguito oggi la Santa messa celebrata da papa Benedetto XVI ad Ancona, per la celebrazione conclusiva del Congresso Eucaristico e celebrata nei cantieri navali, alla presenza degli operai di aziende in crisi e delle loro famiglie.

Il messaggio principale lanciato dal pontefice è chiaro: potere, economia non possono sostituire i valori, l’etica, ma possono solo dare illusioni. È tempo di cambiare direzione soprattutto dopo che stiamo assistendo allo scenario peggiore che queste illusioni potessero portare all’umanità. Cambiare direzione e soprattutto cambiare il modo di vedere l’economia, mettendo al primo posto l’uomo e le sue esigenze e non le ricchezze materiali. Un monito perché ci si impegni a modificare il modello di vita odierno che è risultato fallimentare per l’intera società.

Emblematica la scelta della sede per la messa odierna: lo stabilimento Fincantieri, uno dei capisaldi dell’economia italiana. Nonostante ciò anche questo cantiere subisce la crisi economica che ha investito il settore, infatti ha 550 dipendenti su 580 in cassa integrazione. In questi giorni l’amministratore Giuseppe Boni ha annunciato che il lavoro riprenderà ad ottobre, grazie a nuove commissioni.

È proprio la precarietà del lavoro, la difficoltà di riuscire ad avere una sicurezza economica per poter vivere dignitosamente, è stato uno degli argomenti del discorso di Benedetto XVI. Un lavoro dignitoso per tutto, anche per chi ha più necessità o i più disagiati.

Parole che a sentirle oggi, con la crescente crisi e con la sensazione di sprofondare in un baratro dal quale difficilmente si vede una luce, sembrano davvero parole di speranza che dovrebbero smuovere le coscienze di chi, eletto proprio dalle persone che ne hanno più bisogno, guida i paesi verso un futuro migliore per tutti e non per pochi.

Teresa Corrado



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