News e Cronaca

Ici sul Vaticano, Monti: “Esenti solo edifici non commerciali”

Monti: "La Chiesa pagherà l'Ici per tutti gli immobili di sua proprietà che hanno fini commerciali". Ecco le ultime notizie.


Ieri vi abbiamo parlato della possibilità che anche la Chiesa inizi a pagare l’Ici. In questo periodo di grande crisi come quello che stiamo vivendo infatti, non è solo l’opinione pubbica a chiedere che tutti in Italia facciano sacrifici in egual misura, e dunque anche la Chiesa, ma è anche l’Unione Europea che ha chiesto espressamente all’Italia di smettere di dare aiuti di Stato al Vaticano. Ecco allora che Monti si trova a un passo da quella riforma che nessuno ha mai avuto il coraggio di fare. Il Vaticano “sottrae” alle casse statali circa un miliardo di euro l’anno. È ora di dire basta ai privilegi della Chiesa. E Monti non ci pensa due volte e decide che l’esenzione dell’Ici, pe la chiesa, fa riferimento solo agli immobili non commerciali. Ecco le ultime notizie.Come sappiamo, il Vaticano non possiede solo luoghi di culto, ma anche negozi, appartamenti, ristoranti, hotel e così via. Adesso queste strutture dovranno pagare l’Ici proprio come tutti gli italiani che si sacrificano per uscire dalla crisi che stiamo vivendo. In merito all’esenzione dall’Ici a tutti gli enti non commerciali, il Presidente del Consiglio Mario Monti ha comunicato al Vice Presidente della Commissione Ue, Joaquin Almunia, l’intenzione di presentare al Parlamento un emendamento che chiarisca la questione. L’esenzione dall’Ici per la Chiesa fa riferimento, come dicevamo prima, solo agli immobili nei quali si svolge in modo esclusivo un’attività non commerciale. Il Presidente Monti auspica che l’iniziativa del governo permetta alla Commissione europea di chiudere la procedura aperta nell’ottobre 2010 contro l’Italia per aiuti di Stato.”Ogni intervento volto a introdurre chiarimenti alle formule vigenti sarà accolto con la massima attenzione e senso di responsabilità”. Così la Cei commenta le novità sull’Ici annunciate dal governo. “Ci auguriamo che sia riconosciuto e tenuto nel debito conto il valore sociale del vasto mondo del no profit”, aggiungono i vescovi.



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