News e Cronaca

Ragazza violentata a L’Aquila: “Mi volevano uccidere”

Parla la ragazza stuprata fuori dalla discoteca di L'Aquila: "Mi volevano uccidere, ho capito che dovevo morire". Ecco le ultime notizie.


Parla la ragazza aggredita a L’Aquila – Torniamo a parlare dell’aggressione di gruppo avvenuta sabato scorso, fuori da una discoteca dell’aquilano. Vittima, come sappiamo, una studentessa di soli 20 anni. Secondo le ultime notizie, sarebbe stata aggredita (probabilmente da tre militari e una ragazza) e stuprata con un oggetto – probabilmente un bastone – che le ha provocato numerose ferite nelle parti intime. La ragazza, ancora sotto shock per l’accaduto, riesce a dire poche, semplici parole: “Ho capito che potevo morire. Quelli mi volevano uccidere”. Ricordiamo ai nostri lettori che la ragazza fu ritrovata priva di sensi alle cinque di mattina, all’uscita della discoteca, sdraiata al gelo sulla neve. Ecco le ultime notizie.La giovane studentessa, originaria di Tivoli, si è confidata con i suoi genitori, spiegando che qualcuno avrebbe voluto ucciderla. L’avvocato Enrico Maria Gallinaro la assiste in questa “orribile vicenda che l’ha fatta diventare un oggetto”, come ha detto il penalista. “Ringrazio, a nome di chi vuole veramente bene alla mia assistita, i medici dell’ospedale dell’Aquila, il pubblico ministero, i carabinieri. Tutti stanno cercando di avere il massimo rispetto”. L’avvocato Gallinaro ha poi aggiunto: “La natura e la gravità delle lesioni riportate dalla giovane rendono il quadro indiziario estremamente grave. La mia assistita è stata abbandonata semi nuda e gravemente ferita, alle tre del mattino, in un parcheggio, nella neve e nel ghiaccio. E’ stato un miracolo che si sia riuscita a salvare”.Il legale, inoltre, ha fatto sapere: “La famiglia ringrazia anche il preside della facoltà di ingegneria dell’Aquila, per le parole usate. La solidarietà in questi momenti è importante perché, anche se la giovane ha un carattere molto forte, solo attraverso l’aiuto di tutti lei potrà andare avanti”. Intanto sono quattro i presunti aggressori fermati: si tratta di tre militari in servizio a L’Aquila e la ragazza di uno di loro.

 

 



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