Attentato Brindisi, per la difesa Vantaggiato è “incapace di intendere”
Vantaggiato non sarebbe in grado di intendere, è questo che sostiene la sua difesa. Ecco le ultime notizie.
Era il 19 maggio scorso quando, improvvisamente arrivò la tragica notizia: era esplosa una bomba vicino ad una scuola superiore, proprio nell’ora in cui gli alunni varcavano il cancello. Ci fu anche una vittima, la studentessa di 16 anni di Mesagne, Melissa Bassi. Adesso, in attesa del processo per quell’attentato, si torna a parlare dell’attentatore Giovanni Vantaggiato, l’uomo che con una freddezza mai vista prese in mano il telecomando e azionò la bomba davanti alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi. Dalla consulenza psichiatrica disposta dalla difesa dell’autore dell’attentato «forti dubbi sulla capacità di intendere e volere» dell’indagato con riferimento ad entrambi gli attentati che gli vengono contestati dalla Dda di Lecce. Perché ricordiamo, quello in cui perse la vita Melissa, fu solo il secondo attentato “firmato” Vantaggiato.Il precedente fu quello del 2008 a Torre Santa Susanna: nel mirino dell’attentatore, quella volta, c’era Cosimo Parato. Dunque ieri il difensore di Vantaggiato, Franco Orlando, ha riferito risultati della consulenza depositata dal criminologo Francesco Bruno e dalla psicoterapeuta Maria Pia De Giovanni. Vantaggiato è incapace di intendere? Il legale dell’uomo oggi non esclude, sulla base delle risultanze degli accertamenti di parte, di chiedere una perizia alla Corte d’Assise.
La prima udienza del processo per l’attentato di Brindisi è fissata per il 17 gennaio prossimo, così come stabilito dal gip Ines Casciaro che ha accolto la richiesta di rito immediato formulata dai pm. Secondo gli esiti degli esami balistici, compiuti sempre su incarico della difesa, sarebbe emersa l’impossibilità per l’attentatore, di vedere cosa accadeva davanti alla scuola Morvillo Falcone, una volta azionato la bomba tramite il telecomando, dietro al chiosco in cui si era rifugiato.
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