Attualità Italiana

Buste sospette alle redazioni de Il Giornale e il Corriere della Sera

Nelle lettere erano contenute polveri. Le buste sono state isolate e il personale sottoposto a controllo. Ancora oscura la natura del contenuto, sull’accaduto indaga la polizia


Recapitate oggi alla redazione de Il Giornale nella sede di Milano e sempre nel capoluogo lombardo alla redazione del Corriere della Sera, due lettere sospette. In entrambe era contenuta una polvere di natura non identificata.
In merito al primo quotidiano e alla consegna della busta, si apprende della notizia direttamente dalla penna di Luca Romano, giornalista de Il Giornale. Sulla carta era presente solo l’indirizzo generico della sede del quotidiano diretto da Alessandro Sallusti; nessuna indicazione particolare quindi. Giunta sulle scrivanie dei redattori, la lettera è stata aperta. Al suo interno un contenuto molto strano: la polvere grigiastra  che è fuoriuscita dalla busta ha subito messo in allarme tutto il personale.

Lettera e contenuto sono stati isolati, chiamati immediatamente i Vigili del Fuoco che sono accorsi sul luogo insieme alla Degos per effettuare tutti i dovuto accertamenti sulla natura del contenuto della busta; messa subito in sicurezza poi la sede del giornale. La paura era che il contenuto della busta, non ancora identificato, potessero contagiare  qualcuno del personale, in particolare chi ne fosse venuto a contatto direttamente dopo l’apertura.

I lavoratori presenti in sede al momento – per scrupolo – sono stati trasportati all’ospedale Sacco di Milano affinché su tutti vengano effettuati i controlli di routine.

Proprio questa mattina, si legge in un articolo de Il Giornale che ha dato la notizia dell’avvenimento, il Ministro dell’Interno Angelino Alfano aveva revocato la scorta al direttore del quotidiano.

Sempre in giornata un’altra lettera è stata recapitata sempre a Milano alla sede di un altro importante quotidiano nazionale: il Corriere della Sera. Anche in questo caso la busta conteneva una polvere sospetta.

In entrambi i casi ancora non è ancora stata accertata la natura del materiale. Sul caso è in corso un’indagine.



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