Attualità Italiana

Venezia: clonavano carte di credito grazie ad una cameriera

Attraverso uno skimmer clonavano carte di credito all’interno di un lussuoso ristorante, poi si davano agli acquisti. Scoperti, adesso sul fatto indaga la magistratura


Clonavano carte di credito all’interno di un ristorante e grazie ad una cameriera attraverso uno strumento chiamato “skimmer”, poi uscivano dal posto di lavoro e si recavano nei negozi dove facevano acquisti pagati con i soldi sottratti ad ignari turisti che avevano saldato il conto della cena con la carta di credito. È successo a Venezia dove, all’interno di uno dei ristoranti più conosciuti e frequentati del centri, quattro persone, tutte di nazionalità romena, tra i 20 e i 30 anni, avevano messo in piedi una truffa da migliaia di euro.

In seguito ad una serie di perquisizioni della polizia, il bluff è venuto a galla e impossibile anche per i quattro scaricarsi di dosso la responsabilità per questi gesti. A finire in manette la cameriera del ristorante, il suo fidanzato e due amici della coppia. Ad assistere incredulo alle persecuzioni il proprietario del ristorante, locale noto e in vista, che ora si ritrova a fare i conti con un danno alla propria immagine non indifferente. La cameriera che si è resa responsabile di tale gesto lavorava nel ristorante da anni e con lei  il gestore del locale aveva instaurato un rapporto di fiducia, fatto questo che non fa che aggravare lo shock dell’uomo, ignaro di quello che avveniva all’interno del suo locale.

Gli atti e le prove acquisite successivamente alla perquisizione sono state trasmesse ieri al magistrato di turno, la dottoressa Laura Cameli, che ora dovrà esaminare il caso.

Sul resto vige molto silenzio, poche le indiscrezioni. La polizia, anche dopo la perquisizione che ha portato al fermo dei quattro giovani, non ha parlato e non ha fornito alcun dettaglio relativo all’operazione; stesso comportamento è stato tenuto dal sostituto procuratore di turno che non ha rilasciato nessuna dichiarazione. Adesso la palla è passata al Gip (Giudice per le indagini preliminari), la dottoressa Marta Paccagnella, che avrà il compito di fissare le date degli interrogatori.



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