Attualità Italiana

Berlusconi, guerra tra le Onlus: tutti lo vogliono per i servizi sociali

È in corso una vera e propria guerra tra comunità Onlus: tutte si contendono le prestazioni di Silvio Berlusconi per i servizi sociali


Anche i muri sanno della pena inflitta a Silvio Berlusconi. Ormai è guerra aperta tra comunità Onlus per contendersi il cavaliere ai servizi sociali. Tutti vogliono che il leader del PdL presti servizio presso di loro. È in atto una vera e propria competizione tra diverse comunità che si sono candidate a ospitare Silvio Berlusconi ai servizi sociali. Il Cavaliere non avrà che l’imbarazzo della scelta nel vagliare le varie offerte che gli stanno provenendo da varie parti d’Italia, alcune anche dai sindaci stessi – appartenenti al suo partito, ovviamente. L’ex Presidente del Consiglio sembra comunque intenzionato a scegliere di scontare i servizi sociali presso una comunità Onlus non distante da casa. Berlusconi ha appena cambiato residenza e ora la sua dimora risulta essere ufficialmente quella romana. Per questo non è ben chiaro se a beneficiare dei suoi servigi sarà una comunità romana o una milanese. Entro la metà di Ottobre l’ex Premier dovrà chiedere formalmente l’affidamento in prova ai servizi sociali. Il primo a muoversi per averlo è stato Mario Capanna, che ha invitato Berlusconi a rendersi utile nella fondazione Diritti genetici da lui fondata e gestita. Anche il Centro Astalli per i rifugiati (vicino a Palazzo Grazioli) si sarebbe candidato a ospitarlo, ma la notizia è stata smentita. Contatti certi sono stati quelli presi con due associazioni gestite dai Radicali a Roma: Nessuno Tocchi Caino e Non c’è pace senza giustizia, oltre alla Associazione Italiana Vittime di Malagiustizia. Questo sembra essere conseguenza del rapporto di amicizia ritrovato tra Berlusconi e Pannella, dopo che il leader dei Radicali è riuscito a far firmare al Presidente del Milan tutti i requisiti proposti nel loro referendum. Anche Lele Mora – che tuttora presta servizio nella comunità di Don Mazzi – ha consigliato l’amico Silvio a lavorare con lui. Ma alla fine potrebbe spuntarla la Fondazione Onlus del Milan, dove lavora la figlia Eleonora, che si occupa di progetti di beneficenza e aiuto ai disabili. Dunque, i servizi sociali per Silvio Berlusconi potrebbero essere poco più di una formalità che attrarrebbe solo pubblicità e gossip giornalistici e non una pena vera e propria da scontare. Non resta che attendere il giorno ufficiale della scelta.



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