Attualità Italiana

Milano: trovati cadaveri di due uomini, uno dei due è il fratello di un boss

Trovati cadaveri di due uomini a Milano. Uno dei due è il fratello di un noto boss del quartiere di Quarto Oggiaro


Duplice delitto a Milano. Si tratta di Emanuele Tatone, di 52 anni, e Paolo Simone, di 54. I cadaveri dei due uomini sono stati trovati a Quarto Oggiaro, in un’area vicino alla strada dove vi sono alcuni orti. Tatone è il fratello di Nicola, noto boss del quartiere, nonché membro della famiglia Tatone, più volte al centro delle cronache criminali. Su entrambi i cadaveri sono stati rinvenuti segni di proiettili. I cadaveri dei due uomini era posti l’uno dall’altro a una distanza di diversi metri. A lanciare la segnalazione è stato un passante che avrebbe riferito ai carabinieri della presenza di un solo corpo. Una volta giunti sul luogo del delitto, invece, i militari hanno trovato anche il secondo cadavere. Per il momento proseguono le indagini sul ritrovamento dei due cadaveri, ma gli investigatori non si espongono sulle possibili ipotesi legate alla vicenda. Il cadavere di Paolo Simone si trovava sul margine di un sentiero, di schiena, con il foro di un proiettile sul volto, e i suoi vestiti sporchi di fango. Il secondo cadavere, invece, quello di Emanuele Tatone, era semi nascosto, tra le frasche di una vicina macchia di alberi. Entrambi i corpi avrebbero vari segni di colpi d’arma da fuoco.
Emanuele Tatone è fratello di Nicola Tatone, considerato uno dei boss di Quarto Oggiaro, quartiere noto per le vicende che lo legano allo spaccio di droga. Nicola Tatone è stato arrestato dalla polizia nel 2009 per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti, ed è stato condannato a 24 anni di carcere. Lui, insieme ai suoi fratelli, sono i figli della nota “Mamma Rosa” anche detta “Nonna eroina” perché una delle capostipiti dello spaccio di droga nel capoluogo lombardo. Emanuele Tatone, però, non faceva parte degli giro criminale, ma era malato da anni ed era tossicodipendente.

Paolo Simone, invece, non era ritenuto un pregiudicato. Al momento i carabinieri stanno verificando suoi possibili legami tra i due e tra le rispettive famiglie.



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