Attualità Italiana

Brindisi: zia indagata per abusi su nipote 15enne

Zia indagata per aver abusato del nipote 15enne. La Procura di Brindisi ha aperto un'inchiesta. La denuncia è partita dalla madre del ragazzino


Ancora episodi di abusi sessuali su minori. Accade a Brindisi dove una zia, di 45 anni, è indagata per aver abusato sul nipote di 15anni. La Procura di Brindisi ha così aperto un’inchiesta. Proprio ieri, infatti, il ragazzo è stato interrogato dagli psicologi e avrebbe confessato gli abusi della zia. Disposto anche un probatorio che ha avuto luogo davanti al gip Maurizio Saso. A quanto pare sembra che la zia abbia “obbligato” il 15enne a entrare nella sua stanza da letto e lo avrebbe costretto a mettere in atto dei rapporti sessuali. In realtà sembra che non ci sia stato un rapporto completo, ma una vicinanza tale da ricondursi ugualmente a violenza sessuale, oltre che un bacio sulla bocca.Sembra che la denuncia sugli abusi nei confronti del minore sia partita dalla madre del ragazzino, ovvero la sorella della zia incriminata. Secondo le dichiarazioni del 15enne pare che gli abusi si consumassero solo di recente.  A occuparsi del caso sono i carabinieri della stazione di San Pietro che stanno svolgendo una serie di verifiche per cercare di delucidare meglio la faccenda. Di contro, il ragazzino sarà sottoposto a una sorta di perizia per verificare quanto possano esser attendibili le sue affermazioni, per constatare ulteriormente la presenza di possibili problematiche psicopatologiche.
Intanto, la vicenda resta ancora poco chiara e gli inquirenti stanno portando avanti le indagini. Si attendono, inoltre, i risultati della perizia del 15enne, che verranno presentati tra qualche settimana. Notizie come queste che trattano di abusi sui minori sembrano essere all’ordine del giorno. Per il momento non possiamo sbilanciarci più di tanto poiché dobbiamo prima attendere l’esito della perizia del ragazzo. Non sarebbe certamente il primo episodio di abusi, tra l’altro consumati tra le mura familiari.  Ci affidiamo, pertanto, al lavoro delle forze dell’ordine, sperando che la giustizia faccia il suo corso.



Seguici

Seguici su

Google News Logo


Ricevi le nostre notizie da Google News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.