Attualità Italiana

Yara, parla la mamma: “Viviamo nella paura che il killer possa tornare a colpire”

La madre della tredicenne scomparsa a Brembate di Sopra il 26 novembre del 2010 torna a parlare: "Vogliamo giustizia, lo dobbiamo agli altri nostri figli"


A poco più di tre anni di distanza dalla sera in cui Yara Gambirasio scomparve da Brembate di Sopra, per poi essere ritrovata cadavere esattamente tre mesi dopo in un campo abbandonato di Chignolo d’Isola, la madre della tredicenne torna a parlare, interrompendo quel silenzio che ha spesso accompagnato questi anni di indagini, test del dna, interrogatori ma che fino a oggi non ha portato a una soluzione del mistero su chi assassinò Yara.
E nelle parole di Maura Panarese, la madre della vittima, non c’è solo il desiderio di quella giustizia finora lontana, ma anche la volontà di fare in modo che la tragedia abbattutasi sulla propria famiglia non venga replicata, per mano di un killer che, stando alle ultime piste seguite dagli inquirenti, potrebbe aver avuto nella tredicenne non l’unica vittima.
Parlando a a Sky Tg24 e a Bergamo Tv, la signora Panarese ha dichiarato: “Chi sa parli, vogliamo giustizia, lo dobbiamo agli altri nostri figli“.
La donna ha poi aggiunto: “Interrompo il silenzio per lanciare un appello: so che tutti si stanno impegnando per la risoluzione di questo caso ma non è bastato. Io e mio marito viviamo sospesi con la paura che quello successo a nostra figlia possa ripetersi per mezzo della stessa mano. Viviamo con la speranza che chi sa qualcosa si faccia avanti senza paura. Abbiamo fiducia nella giustizia umana oltre che in quella divina e attendiamo con ansia che il responsabile venga finalmente assicurato alla stessa e messo in condizione di non nuocere in più”.
Come si ricorderà, negli ultimi mesi l’impegno degli investigatori è quello di risalire all’identità del figlio biologico di Giuseppe Guerinoni, il bergamasco morto nel 1999, il cui dna dimostrerebbe un rapporto di parentela con le tracce biologiche recuperate dagli esperti sul cadavere della piccola Yara.

 

 



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