News e Cronaca

M5S, incubo scissione: l’espulsione dei senatori scatena la rivolta

L'assemblea ha deciso, i 4 senatori dissidenti dovranno essere espulsi. Ora la decisione spetta alla Rete. Nel frattempo però è in atto la scissione


All’alba dell’insediamento di Matteo Renzi come premier, il Movimento 5 Stelle, quello che in molti definiscono l’unica vera opposizione, sta attraversando un momento delicatissimo. L’epurazione dei 4 senatori, rei di aver espresso comportamenti tesi a ledere l’azione del gruppo nei momenti più importanti dell’operato, al fine di creare un gruppo autonomo, ha scatenato un vero e proprio putiferio all’interno del movimento di Grillo.

Insomma, se Luis Alberto Orellana, Francesco Campanella, Fabrizio Bocchino e Lorenzo Battista dovessero essere espulsi anche dal voto della Rete, oltre 30 senatori sarebbero pronti, realmente, a costituire un nuovo gruppo. “Sono più di 30 i senatori pronti a difendere Campanella e gli altri esponenti del Movimento 5 stelle – conferma Roberto Cotti -, sono pronti a costituire un gruppo autonomo. Di fatti, la senatrice Laura Bignami ha già annunciato di voler presentare le sue dimissioni e poco fa, Alessio Tacconi ha twittato: “Massima solidarietà ai senatori. Consideratemi il quinto”. I senatori del Movimento 5 Stelle sono riuniti a Palazzo Madama dopo la burrascosa assemblea di ieri. Walter Rizzetto, deputato M5S tra le voci critiche del Movimento, risponde a Beppe Grillo che sul blog ha attaccato i dissidenti sui soldi: “Venti mila euro? Informati sulle buste paga almeno. Guarda i rendiconto dei 4 e di altri. Metterla solo sui soldi è la vera cazzata”.

La votazione dell’assemblea – Dopo una lunga riunione dai toni alquanto accesi, all’una di notte, i parlamentari 5 stelle hanno votato a favore dell’espulsione. L’ultima parola spetta pero’ alla Rete, che tramite i militanti dovrà ratificare con un voto sul blog di Grillo la decisione votata a maggioranza da deputati e senatori M5S. “Adesso deciderà la rete – ha scritto Grillo sul suo portale -, spero che deciderà e confermerà il verdetto della assemblea, così noi siamo un pochino meno ma molto, molto più coesi e forti. Dopo svariate segnalazioni dal territorio di ragazzi, di attivisti, che ci dicevano che i 4 senatori Battista, Bocchino, Campanella e Orellana si vedevano poco e male, i parlamentari del M5S hanno fatto un’assemblea congiunta decidendo l’espulsione dei suddetti senatori. A me dispiace, perché in fondo non c’è niente di drammatico, però non sono più in sintonia con il MoVimento: Fate alleanze … perché non ha fatto alleanze con Letta … perché non fate”.

L’accusa di Grillo – “Tutte persone che sul palco quando c’ero io dicevano esattamente il contrario, dicevano: ‘A casa tutti’, facevano degli olà che fulminavano. Sono cambiati, si cambia, non è mica detto. Si terranno tutto lo stipendio, 20.000 euro al mese fanno comodo, capisco anche quello. Non capisco le motivazioni ideologiche: ‘Grillo non si fa mai vedere, Grillo dall’alto, il blog di Casaleggio’. Queste sono cazzate, non sono motivazioni ideologiche. Abbiamo una battaglia – sottolinea Grillo -, dobbiamo vincere le europee e le vinceremo. Daremo il sangue per le europee. Daremo il sangue sulle strade: molti di voi andranno sui palchi di tutti i comuni. 4mila comuni e due regioni vanno alle elezioni, abbiamo le europee. Non ci possiamo permettere ancora di parlare di gente che bisbiglia ai giornali, dopo 5 minuti che hai parlato sei sul giornale con il titolone. Basta queste cose qui, se vogliono fare un partito con il Corriere, la Repubblica, Libero e l’Unità se lo facciano… e i talk show… che vadano pure ai talk show!”.

La reazione di Orellana – “Insieme ai colleghi Bocchino, Campanella e Battista abbiamo chiesto direttamente che gli iscritti al M5S si esprimessero in rete. A questo punto – ha spiegato il senatore in odore di scomunica – attendiamo serenamente il loro voto per capire se sarà possibile restare nel M5S esprimendo liberamente il proprio pensiero e dare le risposte ai 9 milioni di cittadini che ci hanno votato. L’articolo 15 (sanzioni) del regolamento del gruppo parlamentare del movimento 5 stelle Senato stabilisce che il Presidente, su delibera dell’Assemblea, può provvedere, sulla base della gravità dell’atto o del fatto, al richiamo e alla sospensione temporanea, nonché, su delibera dell’Assemblea a maggioranza dei propri componenti, all’espulsione dal Gruppo. Contravvenendo alle stesse regole che si è dotato il M5S al momento della richiesta della riunione non abbiamo avuto risposta di chi avesse avanzato la richiesta di espulsione, Santangelo? Grillo? Casaleggio? Non c’è stata nessuna riunione del gruppo al Senato e si è di nuovo ripetuto quanto successo con l’espulsione di Adele Gambaro, quando il capogruppo uscente Crimi e il capogruppo entrante Morra sono stati portavoce della permalosità dell’indiscusso leader del M5S Beppe e delle false insinuazioni sul ‘sacro blog’ come che ci terremmo i 20mila euro al mese. Tutti – ha concluso Orellana – hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. Invito i parlamentari a occuparsi di come risolvere in modo costruttivo i problemi derivanti dalla crisi economica quali la difficoltà che hanno le famiglie ad arrivare a fine mese, le imprese strozzate dalle tasse, il livello di disoccupazione giovanile che supera il 40%, e l’irrisolto il problema degli esodati, anziché discutere su un comunicato stampa di 4 senatori che hanno sollevato le loro perplessità per come si è svolta la consultazione con Renzi“.

Insomma, la scissione del Movimento 5 Stelle sembra essere imminente. Un disastro per l’opposizione tenace voluta dal leader Beppe Grillo che ora più che mai è messo in discussione dai suoi stessi “adepti”. Il permaloso Grillo, per dirla alla Orellana, come reagirà all’addio di circa 30 senatori?

 



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