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Sedia a rotelle addio: esoscheletro robot per camminare

La tradizionale sedia a rotelle sarà presto soppiantata da un rivoluzionario sistema locomotorio che consentirà di tornare a camminare sulle proprie gambe.


Il tradizionale sistema di supporto locomotorio, la sedia a rotelle che, da che mondo è mondo, consente ai soggetti paraplegici di muoversi in relativa autonomia sarà presto sostituito da un nuovo sistema: un esoscheletro robot che consentirà di camminare sulle proprie gambe.

Quindi, niente sedia a rotelle. La vecchia sedia a rotelle compirà il suo ultimo passo per recarsi definitivamente in cantina. Per il prossimo futuro si farà affidamento ad un supporto scheletrico esterno , un esoscheletro, che consentirà di muoversi con maggiore autonomia. Bene, prima di cantare vittoria, però, aspettiamo di conoscere anche i costi economici e non solo la libertà di movimento di questa rivoluzionaria prospettiva scientifica. Intanto, la ricerca è finanziata direttamente dal ministero della Salute , avrà una durata triennale e riguarderà più enti toscani. Sarà coinvolta l’ Azienda ospedaliera universitaria pisana che collaborerà insieme alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e alla unità spinale di Careggi , nella provincia di Firenze. Il progetto prevede la costruzione di un sistema locomotore robotico esterno, più che una protesi, si tratterà infatti di un supporto indossabile. In pratica, non verrà presa in considerazione nessuna operazione invasiva del corpo umano. Il dispositivo locomotorio è costruito per essere indossato come una tuta qualsiasi anche se, in realtà, non è proprio un indumento ordinario, essendo dotato di quattro motori elettrici e quindici sensori digitali che hanno l’obiettivo di raccogliere e riconoscere le intenzioni del paziente in tempo reale ed effettuare i movimenti corrispondenti come risposta. L’esoscheletro robotico ha due modalità di funzionamento: un livello base per il primo approccio che consente di imparare a conoscere il sistema con l’aiuto di un telecomando e, soprattutto, l’assistenza di un fisioterapista , e, in fine, un livello successivo per il paziente che, avendo acquisito maggiore familiarità con l’apparecchiatura, sarà in grado di compiere i movimenti voluti per mezzo di stampelle intelligenti .

Il comunicato della scuola Sant’Anna, clicca qui per il sito

Le tecnologie robotiche possono migliorare la qualità della vita delle persone che hanno subìto una lesione midollare e, per raggiungere questo importante obiettivo, ilMinistero della Salute ha finanziato il progetto di ricerca triennale che sancisce una nuova tappa nella significativa collaborazione fra l’Azienda Ospedaliero – Universitaria Pisana e la Scuola Superiore Sant’Anna, in particolare tra il Centro mielolesi e l’Istituto di BioRobotica. Il titolo del progetto è “Clinical and healthcare strategies for improving quality of life in persons affected by spinal cord injuries: Tuscany regional network and use of innovative technological devices” ed ha ricevuto un finanziamento da parte del Ministero della Salute nell’ambito del bando “Ricerca finalizzata e giovani ricercatori 2011-2012”, dopo aver passato un lungo e severo processo di revisione e di valutazione. A fronte di 1583 progetti sottoposti all’esame ne sono stati ammessi al finanziamento soltanto 137, pari all’8 per cento del numero complessivo di quelli valutati.

Il finanziamento ottenuto dal Ministero della Salute consentirà di effettuare investimenti in risorse umane e strutturali per la riabilitazione delle persone con lesioni midollari. In particolare, uno dei traguardi da raggiungere è poter disporre a Pisa – e per la prima volta in Toscana – di un sistema robotico esoscheletrico (quindi indossabile) per agevolare la ripresa del cammino dei mielolesi. Il coordinatore scientifico del progetto di ricerca clinico-assistenziale, che ha come obiettivo la riabilitazione delle persone con lesione midollare mediante sistemi tecnologicamente avanzati, è la dott.ssa Giulia Stampacchia, direttore della Sezione Dipartimentale “Centro Mielolesi” dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana. La partecipazione al progetto da parte della Scuola Superiore Sant’Anna si spiega con l’esperienza di collaborazione scientifica, in atto ormai da anni, con questo Centro. In particolare gli studi, condotti dalla dott.ssa Giulia Stampacchia e dall’Ing. Stefano Mazzoleni, ricercatore dell’Istituto di BioRobotica, si sono concentrati sui meccanismi con cui la riabilitazione robotica e la FES (Functional Electrical Stimulation) intervengono nel recupero del cammino dei mielolesi.

Il progetto di ricerca triennale finanziato dal Ministero della Salute si propone di analizzare l’impatto della FES e dei sistemi robotici per il cammino non soltanto sul miglioramento funzionale delle persone con paraplegia, ma anche sulla loropercezione soggettiva di benessere. Al progetto di ricerca parteciperà l’Unità Spinale di Careggi con cui il “Centro Mielolesi” dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria Pisana ha un rapporto di collaborazione consolidato. Da anni, infatti, le persone ricoverate in fase acuta presso l’Unità Spinale di Careggi sono inviate al centro pisano per completare il processo di riabilitazione con l’utilizzo di tecnologie robotiche e di trattamenti terapeutici innovativi.

Didascalia foto: dott.ssa Giulia Stampacchia e Ing. Stefano Mazzoleni accanto a uno dei sistemi robotici utilizzati nel progetto.

 



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