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Università Islamica a Lecce? Noi Lecce pronta a dare battaglia

Il progetto di creazione della prima università islamica d'Italia a Lecce sta sollevando critiche e polemiche a non finire. Sulla questione abbiamo intervistato Mario Spagnolo, di Noi Lecce


Da città candidata finalista a capitale europea della cultura 2019 a sede della prima università islamica italiana? Potrebbe essere questo il destino di Lecce, dopo l’intensificarsi di indiscrezioni sempre più insistenti sulla possibile cessione dell’ex Manifattura Tabacchi a una fondazione che trasformerebbe l’immenso stabile, un tempo fiore all’occhiello di quel Salento che era uno dei massimi produttori di tabacco in Italia, nella prima Università Islamica d’Italia.

Dopo la delusione per la mancata assegnazione del titolo di Capitale Europea della Cultura 2019, a Lecce e in tutto il Salento il dibattito sul destino dell’ex Manifattura è decisamente serrato anche perché non c’è assolutamente chiarezza né sulle fonti di finanziamento del progetto né su come andrà ad operare in concreto un’università islamica. Non mancano neppure quei gruppi e quei cittadini che si chiedono se non esistano motivi che non possono essere rivelati alla base dell’ipotesi Lecce (una città con poco meno 100mila abitanti).

Di tutto questo abbiamo parlato con Mario Spagnolo, del gruppo Noi Lecce.

Buongiorno Mario e grazie per l’intervista. Da alcune settimane Lecce non è più associata a possibile città capitale europea della  cultura ma a prima sede italiana di una Università Islamica. Ci dici quale è il clima in città e come i leccesi stanno reagendo alle indiscrezioni su uno scenario di questo tipo.

Si dibatte in questi giorni sulla possibilità di un insediamento di una Università Islamica nella città di Lecce, attraverso la conversione degli edifici dell’ex Deposito Tabacchi di via D. Birago ed il tutto attraverso l’investimento di circa 50 milioni di Euro di sedicenti finanziatori privati arabi con la collaborazione di CONFIME che rappresenta una confederazione di 500 imprese del mediterraneo.

Ebbene, sarebbe opportuno, a nostro avviso, che gli amministratori di questa città, prima di poter dare un parere positivo a questo progetto s’interroghino se ciò rappresenti veramente una priorità per la comunità leccese, prestando attenzione anche a chi o a cosa si cela dietro i finanziamenti che ha a disposizione quest'”opera”.

Ci pare inopportuno in questo momento storico buttare benzina sul fuoco…..crediamo invece opportuno che le istituzioni debbano preservare le tradizioni e la cultura nostrane da troppo tempo ormai lacerate da un buonismo di facciata verso altri culti e religioni.

Alzeremo le barricate in tutti i modi contro questa opzione e, che sia chiaro sin da subito, coinvolgeremo anche esponenti politici a noi lontani geograficamente (la Lega Nord per capirci) se i rappresentanti di questo territorio presenti nelle sedi istituzionali dovessero dimostrare di non essere capaci di difendere i nostri interessi come è già avvenuto per i progetti di TAP e per le trivellazioni nelle nostre acque.

Per quanto ci riguarda abbiamo potuto carpire, dalle prime reazioni degli abitanti della città, una freddezza nei confronti di questa ipotesi “d’insediamento islamico” e ciò vale tanto per elettori di centro destra che di centro sinistra.

 

Lo stabile che dovrebbe ospitare l’Università è l’ex Manifattura Tabacchi, attualmente abbandonata. Quale è la storia di questa struttura?

La struttura che dovrebbe ospitare l’università islamica è stata in passato, per buona parte dello scorso secolo, una locomotiva di sviluppo per tutto il territorio provinciale ospitando dando lavoro a centinaia di maestranze che erano specializzate nella gestione e produzione tabacco di altissima qualità per l’Italia e non solo. La manifattura era quindi un volano di sviluppo economico per tutto il nostro territorio.

 

Ci sembra di capire che per rimettere in sesto la Manifattura e trasformarla in una Università occorrano molti soldi. La domanda è quindi d’obbligo: da dove arriverebbero i finanziamenti?

Le risorse economiche “per rifare il look” ad una struttura così mastodontica, inclusa la somma per il trasferimento della proprietà, si dovrebbe aggirare intorno ai 52 milioni di euro, una cifra enorme che farebbe tremare i polsi a qualunque amministrazione comunale! Per quanto riguarda poi la provenienza di queste ingenti somme, non si hanno informazioni precise, ma si vocifera che dietro il progetto ci siano un paio di “benestanti” arabi di ancora sconosciuta provenienza pronti a sborsare buona parte della cifra sopra citata. Insomma, chiarezza zero in poche parole.

 

Mario Spagnolo
MARIO SPAGNOLO

 

La scelta di Lecce a molti non sembra casuale. Cosa puoi dire ai nostri lettori a riguardo? 

Credo che la scelta di Lecce dove poter insediare questa struttura non sia del tutto casuale………la vicinanza al mediterraneo, la quiete di una cittadina lontana dai fari della grande comunicazione… insomma qualcosa non torna.

 

Le argomentazioni che alcuni ambienti usano per spiegare la loro posizione favorevole all’Università islamica sono essenzialmente di due tipo: essa favorisce l’integrazione e, economicamente, può essere una occasione per la città. Si entra in un campo minato. L’Islam non è una religione monolitica ma al suo interno c’è di tutto e di più e soprattutto un certo islam ha dimostrato di non essere assolutamente disponibile alla tolleranza. La seconda questione (che possiamo allargare a tantissimi altri discorsi) è: in nome dei soldi possiamo dire non si può toccare l’ambiente (giustamente) ma possiamo invece svendere l’identità di una città?

Nella sua domanda si trovano le risposte! La tolleranza nei confronti di altre religioni senza se e senza ma e la svendita dell’identità di una comunità per il dio danaro offerto da “gente sconosciuta” a tutti… sono la giusta risposta!

 

Come sta reagendo la politica salentina a questo progetto e quali saranno invece le iniziative di Noi Lecce?

La politica cittadina pare essersi svegliata da un lungo letargo……e da ciò che abbiamo potuto apprendere dagli organi di stampa e per vie dirette, l’orientamento quasi unanime è quello di negare, a livello amministrativo, l’autorizzazione a procedere alla realizzazione del progetto in questione. Ad ogni modo il nostro atteggiamento a riguardo sarà intransigente e per far valere le nostre opinioni faremo tutto quello che sarà possibile, arrivando persino a disturbare partiti a livello nazionale che appaiono oggi lontani per distanza territoriale, ed “in passato anche politicamente”, come la Lega di Matteo Salvini, con la quale esistono affinità anche su altri argomenti di natura economica e di giustizia sociale.

 

 

 

 



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1 response to “Università Islamica a Lecce? Noi Lecce pronta a dare battaglia

  1. Ah beh… è un classico che arrivino un paio di orientali con la valigetta piena di milioni di euro.
    Con quelli comprano ciò che vogliono.
    Ovunque.

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