Attualità Italiana

Referendum 2011, cresce la mobilitazione

Una mobilitazione 2.0 senza precedenti quella che si sta verificando in questi giorni su internet, in merito al referendum abrogativo che si terrà il 12 e il 13 giugno prossimi. Perché il referendum sia considerato valido infatti, è necessario che si rechino a esprimere la propria volontà almeno il 50% più uno degli italiani aventi […]


Una mobilitazione 2.0 senza precedenti quella che si sta verificando in questi giorni su internet, in merito al referendum abrogativo che si terrà il 12 e il 13 giugno prossimi. Perché il referendum sia considerato valido infatti, è necessario che si rechino a esprimere la propria volontà almeno il 50% più uno degli italiani aventi diritto. In caso contrario, cioè nel momento in cui non venisse raggiunto il quorum, sarebbe come se il referendum non ci fosse stato: saranno le autorità politiche a decidere cosa fare in merito alla privatizzazione dell’acqua, all’installazione delle centrali nucleari nel nostro Paese, all’implementazione dell’energia atomica e alla legge sul legittimo impedimento. Per combattere l’astensione, sono molte le iniziative nate su internet e sui social network. Vediamole insieme.Repubblica.it ha messo a disposizione di tutti gli utenti un logo da scaricare e condividere su siti personali, blog, social network e quant’altro. Il logo è questo:

Repubblica dà anche la possibilità di scaricarlo e diffonderlo, anche stampato, e in tutte le dimensioni. Un’altra iniziativa significante da mettere in luce è quella su Facebook: Voto a rendere, un altro modo per combattere l’astensionismo, come si legge nella sezione “info” della pagina Facebook: “Voto a rendere” funziona così: i gestori di attività che decideranno di sostenere questa iniziativa potranno utilizzare la locandina allegata e applicare offerte speciali o sconti (importi e dettagli sono a completa discrezione dei gestori dei locali) per quellli che, nelle serate del referendum (domenica 12 e lunedì 13 giugno), si presenteranno muniti di tessera elettorale. Per ottenere lo sconto basterà mostrare il timbro che dimostra la partecipazione al voto. A noi e ai gestori delle attività commerciali non interessa sapere se la x è stata messa sul “sì” o sul “no”. La propria scelta di voto, rimane libera e segreta.

Infine, per concludere, vediamo un po’ di dati. L’83% dei partecipanti alla domanda del giorno di Sky Tg24 riguardo al referendum abrogativo, sostiene che il sia utilissimo. Il restante 17% dei votanti, invece, è convinto che si voterà sul nulla. Il canale di Sky consente quotidianamente, a chi voglia, di dare la propria opinione su una fra le principali notizie del giorno, attraverso la tv, il sito di Sky o un sms.

Ancora una volta ricordiamo i nostri lettori che essendo un referendum abrogativo, per abrogare la norma bisogna votare SI. Si vota SI per dire NO, alla privatizzazione dell’acqua, al nucleare, al legittimo impedimento. Al contrario, si vota NO per dire SI ai quesiti suddetti.

Sm



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