Attualità Italiana

Il ricordo di Yara Gambirasio

La piccola Yara Gambirasio: un anno fa, il 26 novembre 2011, il giorno della sua scomparsa. Dopo tanto tempo non sappiamo ancora chi l'ha uccisa.


Il 26 novembre di un anno fa la piccola Yara Gambirasio era uscita di casa per andare nella sua palestra. Un posto a lei familiare. Per farlo ha percorso la strada che conosceva a memoria. E’ arrivata li ma non è mai più tornata a casa. Qualcuno l’ha portata via, qualcuno l’ha strappata alla sua famiglia. Dopo un anno siamo ancora qui a chiederci chi ha messo fine alla vita di una ragazzina di tredici anni; dopo un anno siamo ancora qui a chiederci perchè uccidere Yara. Domande alle quali non abbiamo avuto ancora risposta. Eppure i genitori di Yara lo vorrebbero sapere; vorrebbero capire cosa è successo quella maledetta sera ma non possono avere nessuna risposta e restano ancora in attesa.

A Brembate dopo un anno tutti si guardano ancora con sospetto

Già perchè l’orco di cui tanto si è parlato, la persona che avrebbe ucciso la piccola potrebbe nascondersi dietro il volto di un uomo insospettabile, un uomo qualsiasi. Negli ultimi giorni si è parlato tanto di un dna isolato, quello che potrebbe corrispondere al dna dell’assassino. Spieghiamoci meglio: sugli abiti di Yara ci sono della tracce che hanno familiarità con uno dei tanti dna lasciati dagli abitanti di Brembate. Ma non c’è il 100 % della corrispondenza ma solo familiarità. Ma è poco utile parlare delle indagini visto che di certezze ce ne sono ben poche. Forse è meglio ricordare la piccola.

Yara la piccola ginnasta- meglio ricordare Yara così. Con i capelli raccolti e sempre ordinati, con il suo body per la ginnastica, con il suo sorriso in cui spiccava quell’apparecchio che ormai a tredici anni hanno un pò tutti. Un intero paese si è stretto intorno alla piccola Yara con messaggi, pupazzetti e fiori lasciati in quel gelido campo in cui il suo corpicino è stato nascosto per tanti mesi.

Solo una cosa potrebbe dare un piccolo sollievo: la scoperta dell’assassino. Ma pare si debba ancora aspettare.

 



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