Attualità Italiana

Responsabilità civile magistrati: via libera dalla Camera

Anm contro il provvedimento votato dalla Camera. E anche Pdl e Pd tornano a scambiarsi frecciate. Le stranezze del paese delle mille caste


La Camera dei Deputati ha votato a favore dell’emendamento del deputato leghista Pini sulla responsabilità civile dei magistrati. A favore dell’emendamento hanno votato 262 deputati mentre 211 hanno votato contro. La votazione sull’emendamento si è tenuta a scrutinio segreto. Il governo Monti si era espresso contro l’emendamento e quindi non si ritiene sia sbagliato affermare che il governo del professore della Bocconi sia stato battuto. A favore dell’emendamento sulla responsabilità civile delle toghe hanno votato Lega Nord e Pdl ma, conti alla mano, è quasi certo che anche rappresentanti del Terzo polo e del centrosinistra abbiano votato a favore, coperti dal segreto dell’urna.

Ma cosa stabilisce in concreto questo emendamento? Secondo il testo sottoposto a votazione “chi ha subito un danno ingiusto per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento giudiziario posto in essere dal magistrato in violazione manifesta del diritto o con dolo o colpa grave nell’esercizio delle sue funzioni ovvero per diniego di giustizia può agire contro lo Stato e contro il soggetto riconosciuto colpevole per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e anche di quelli non patrimoniali che derivino da privazione della libertà personale”.

Il “si” della Camera è stato accolto negativamente dall’Associazione Nazionale Magistrati che per bocca Giuseppe Cascini ha affermato che il provvedimento è anticostituzionale. Secondo Cascini inoltre l’introduzione della responsabilità civile dei giudici è una forma di vendetta della casta. Pronta la replica del deputato leghista che si è fatto promotore della legge. Secondo Gianluca Pini quelle dell’Anm sono prese di posizione infondate e la minaccia di ricorrere a estreme forme di protesta è un ricatto. Frecciate anche tra quelli che un tempo erano gli opposti schieramenti, ossia Pd e Pdl, oggi uniti nel sostegno al governo Monti.

Certamente un simile provvedimento su una questione così importante poteva essere proposto in un ambito legislativo più ampio, ma è altre si chiaro che anche i giudici debbano rispondere del loro operato. In un paese normale ciò sarebbe naturale. Nel paese delle mille caste è invece normale che ci si straccino le vestali e si urli allo scandalo, all’attacco alla costituzione ogni qual volta si accenni a questi argomenti. E tutto resta uguale di anno in anno.



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