Attualità Italiana

Brindisi, morte cerebrale per la mamma che ha ucciso sua figlia

E' morta la mamma della piccola che è stata avvelenata con il diserbante, l'infanticidio lunedì a Carovigno, in provincia di Brindisi


La piccola è volata via in cielo tra gli angioletti, voleva portarla via con sè aveva scritto sua madre in una lettera. Per uno strano scherzo del destino però Francesca Sbano non è morta dopo essersi gettata dal balcone. La sua morte cerebrale è stata invece dichiarata ieri dai dottori che si sono presi cura di lei. Un gesto folle, un gesto che da una mamma non ti aspetti e che per questo fa così tanto parlare. Nessun genitore dovrebbe mai trovare il coraggio di uccidere il proprio figlio, non ci sono giustificazioni per un gesto simile. Una creatura di soli tre anni morta, dopo aver bevuto del diserbante, questa dovrebbe essere l’ipotesi portata avanti da chi indaga. Troppo facile però anche giudicare una mamma arrivata all’esasperazione, se ha compiuto questo gesto. Meglio quindi non dare nessun giudizio di merito e raccontare solo quello che è successo.

I parenti di Francesca, la stessa sorella che abitava sotto casa sua ed è stata tra le prime persone a vedere il corpo della trentenne sull’asfalto hanno acconsentito a donare gli organi. Un momento difficile per la famiglia. Secondo la ricostruzione della vicenda i vicini avrebbero sentito i rumori dopo la caduta dal terrazzo di Francesca e avrebbero poi chiamato Carabinieri e parenti. Non pensavano però di entrare in casa e trovare la piccola in fin di vita. Hanno pensato probabilmente che Francesca si fosse gettata dal balcone dopo una morte accidentale della sua bambina, distrutta dal dolore. Quelle lettere ritrovate in casa però non lasciano dubbi: è stata Francesca a spezzare la vita della sua bambina.

Distrutto dal dolore il papà della bambina che non riesce ancora a capacitarsi di quello che è accaduto.



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