Attualità Italiana

Truffa prezzo della benzina: compagnie sotto accusa

Il prezzo della benzina: ipotesi di truffa. Sotto accusa otto compagnie petrolifere


Se le verifiche dimostrassero che le ipotesi di reato siano vere l’affare avrebbe davvero del clamoroso. Compagnie petrolifere sotto accusa: la truffa riguarderebbe il prezzo della benzina. Rialzo e ribasso fraudolento dei prezzi sul mercato, manovre speculative su merci e truffa: sono questi i pesanti reati ipotizzati a carico di otto compagnie petrolifere. A finire nel mirino degli investigatori sono Shell, Tamoil, Eni, Esso, Total Erg, Q8 e Api. Queste le compagnie che risultano essere iscritte nel fascicolo di cui si stanno occupando la Guardia di finanza e la procura di Varese. Il Gip di Varese ha riconosciuto l’esistenza dei reati di aumento fraudolento dei prezzi attraverso manovre speculative in danno degli utenti da parte degli organi di vertice delle compagnie petrolifere. Ha richiesto però che l’indagine si sposti a Roma e Milano, le due città in cui ci sono le sedi legali delle compagnie.

E’ stato il Codacons a sentire puzza di bruciato e a richiedere che ci fossero delle indagini sul continuo aumento del prezzo della benzina che non poteva essere così regolare. I consumatori infatti avevano fatto notare come il prezzo lievitasse senza che ci fosse un apparente motivo di giorno in giorno. Da un anno quindi si indaga sui prezzi e su una possibile truffa per giungere alle conclusioni di cui vi abbiamo parlato in precedenza.
Quello che non ha convinto il Codacons è stato anche il confronto con gli altri paesi dell’Unione Europea, prezzi che non avevano nulla a che fare con quelli presentati in Italia.

Per accertare i reati sono stati anche esaminati i documenti relativi alle istruttorie aperte dall’Authority per la Concorrenza e il Mercato e dal ministero dello Sviluppo economico.



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