Attualità Italiana

Processo Scazzi, Sabrina Misseri notti di incubi prima della sentenza

Le ultime notizie prima della sentenza per l'omicidio di Sarah Scazzi: parla Sabrina Misseri


Dicono che stia passando delle ore difficili Sabrina Misseri in carcere, incubi e paura perchè da persona innocente non potrebbe accettare una sentenza che potrebbe prevedere per lei l’ergastolo. Dicono che è in ansia e che ha paura di quello che sarà. A oggi la sentenza non è ancora arrivata e Sabrina Misseri come Cosima non è una persona colpevole. L’epilogo del processo per l‘omicidio di Sarah Scazzi ci darà quella che è la prima verità dei giudici, quella che non sarà però la definitiva. In Italia ci sono tre gradi di giudizio e pensare che alla vicenda sia messo un punto in questi giorni è difficile. Mentre però ci occupiamo di Sabrina e dei suoi incubi dimentichiamo forse troppo spesso la piccola Sarah. Come hanno detto più volte i legali della famiglia Scazzi e il pm Buccoliero, spesso i protagonisti della vicenda sono stati altri mentre ci si dimenticava che una “bambina” di 15 anni era stata uccisa e gettata in un pozzo.

“Non ho ucciso io Sarah, le volevo bene. Non posso pensare che la gente creda che io sia un’assassina” queste le parole di Sabrina che ancora una volta si preoccupa di quello che gli altri potrebbero pensare di lei invece di dare una parola per la piccola Sarah. Anche se non fosse stata lei Sarah sarebbe morta per mano di suo padre, nella sua casa, non lo dimentichiamo.

Io non ho ucciso Sarah. Io le volevo bene. Vorrei dirlo anche a mia zia. Però non c’è nessuno che mi difende, è una cosa che mi fa uscire matta” queste le parole che Sabrina avrebbe confidato nelle ultime ore a chi le sta vicino.

Si dice fiduciosa solo di una cosa: per la difesa del suo avvocato, una persona che la difende. Spera di poter ritornare a vivere perchè lei è innocente.



Seguici

Seguici su

Google News Logo


Ricevi le nostre notizie da Google News

1 response to “Processo Scazzi, Sabrina Misseri notti di incubi prima della sentenza

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.