Attualità Italiana

Rudy Guede sbarca sui social dopo l’intervista a Storie Maledette

Il riscatto di Rudy Guede ricomincia da una intervista in tv con Franca Leosini per Storie Maledette e prosegue sui social: dimostrerà di essere innocente


Ha raccontato la sua verità e lo ha fatto in tv con Franca Leosini nella sua prima intervista realizzata per il pubblico. Rudy Guede, unica persona oggi in carcere per l’omicidio di Meredith Kercher sta scontando la sua pena ma da sempre dice di essere innocente e lo ha ribadito anche nella sua intervista andata in onda nel programma di Rai3. Una lunga intervista che è servita per raccontarci chi è stato Rudy prima di quel maledetto giorno, chi era Rudy bambino, ragazzo, adolescente irrequieto e chi è oggi dopo gli anni del carcere. Rudy vuole parlare e lo ha fatto ma a quanto pare non smetterà di ribadire la sua innocenza. Per questo dopo la trasmissione Guede decide di entrare anche nel mondo social. Ci sono delle persone che gestiranno una sua pagina Fb ufficiale riportando anche dei pensieri. E le sue prime parole arrivano proprio dopo la messa in onda della intervista di Storie Maledette con Franca Leosini.

Uno dei primi messaggio che Rudy ha voluto condividere con le persone che hanno deciso di seguirlo su questa pagina Fb:

Non sono io a dire che le indagini sull’omicidio sono state condotte in modo disdicevole. Sono i giudici della Cassazione. Io non sono l’unico colpevole dell’omicidio di Meredith. Sono l’unico condannato. Perché i ragionevoli dubbi contano solo per alcuni e per qualcun altro no? L’incauto acquisto di un computer e la notte passata scioccamente in un asilo bastano per dipingermi come un criminale? Io sarei un ladro esperto e scaltro secondo alcuni, ma non troverete alcun precedente per furto che mi riguardi

BOOM SUI SOCIAL PER STORIE MALEDETTE-LEGGI QUI

Al momento sono meno di 1000 le persone che seguono Rudy sulla sua pagina nata ieri. Vedremo che cosa succederà nelle prossime ore. E’ chiaro che l’ivoriano voglia far sentire la sua voce e che probabilmente sarà anche chiesta una revisione del processo. C’è la sua volontà di dimostrare che quella sera, la sera in cui Meredith venne uccisa lui sbagliò. Avrebbe dovuto chiamare i soccorsi, spiega a Franca Leosini, avrebbe dovuto fare quello che anche un bambino di sei anni avrebbe fatto, ma lui non ha avuto il coraggio di reagire ed è scappato condannando se stesso ma condannando probabilmente anche Meredith che forse, con l’aiuto dei medici, si sarebbe potuta salvare.



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