Attualità Italiana

Massimo Bossetti parla dopo la condanna all’ergastolo: non si arrende

Massimo Bossetti commenta la sentenza di condanna all'ergastolo: le prime parole del presunto assassino di Yara Gambirasio dal carcere


E’ arrivata la condanna in primo grado per Massimo Giuseppe Bossetti. A pochi giorni dalla sentenza per l’omicidio di Yara Gambirasio, arriva il primo commento di Bossetti che ha ricevuto in carcere la visita di un politico lombardo con il quale si è sfogato dopo i recenti sviluppi. La paura era quella che Bossetti  potesse commettere un atto suicida, come aveva peraltro annunciato prima di arrivare alla sentenza, per questo si è deciso di far si che venga controllato giorno e notte, almeno per queste prime settimane. Ma a quanto pare lo spirito di Bossetti è diverso: il muratore di Mapello infatti non si arrende e vuole andare avanti per dimostrare la sua innocenza. Non ha quindi pensato alle parole di sconforto che aveva scritto in una lettera ai suoi cari qualche mese fa, lettera in cui si parlava di suicidio. Oggi Bossetti si dice pronto a combattere per dimostrare la sua innocenza. Ha sempre detto di non avere nulla a che fare con la morte di Yara e continuerà a portare avanti questa versione.

Alla persona che lo ha incontrato in carcere Bossetti avrebbe detto: “Quello che mi ha sconvolto è la perdita della patria potestà genitoriale. Comprendo l’accanimento nei miei confronti con tutto il clamore mediatico e i soldi spesi nelle indagini”. Avrebbe voluto avere un’altra possibilità. La ripetizione dell’esame del Dna non gli è stata concessa, eppure lui non si arrende: “Combatterò fino alla fine per amore della mia famiglia che mi è vicina”.

Bossetti divide la cella con un altro detenuto ma non parla molto, almeno pare, di quello che i giudici hanno deciso nella sentenza di primo grado. E mentre i suoi legali si preparano per il ricorso, lui continua dal carcere a sperare che la verità, quella di cui lui parla da sempre, possa venire alla luce.

Passo il tempo leggendo. Mi piace leggere la cronaca sui giornali. Guardo poca televisione. Ricevo tante lettere di amici, ma anche di gente che non conosco, e io rispondo” questo il racconto delle giornate in carcere di Bossetti.



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