Attualità Italiana

Ordigno bellico a Fano, una grande evacuazione: le ultime notizie

Trovato un ordigno bellico nelle acque di Fano, dove sono state evacuate ben 23mila persone: ecco cos'è accaduto nelle ultime ore

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Ordigno bellico affondato a Fano, evacuate 23mila persone. Ore di tensione nella città in provincia di Pesaro dove è stato rimosso un’ordigno dall’acqua, trovato ieri durante dei lavori della multiservizi Aset. In particolare, stando alle ultime notizie, si tratta di una bomba risalente alla Seconda Guerra Mondiale, di fabbricazione inglese. Ora finalmente la città può tirare un sospiro di sollievo e tornare alla normalità. Sono queste le parole che il sindaco di Fano, Massimo Seri, ha annunciano nelle ultime ore, durante i lavori di sicurezze svolti dagli artificieri dell’Esercito della Marina Militare.

ORDIGNO BELLICO A FANO ULTIME NOTIZIE: EVACUATE 23MILA PERSONE, LA CITTÀ PUO’ FARE UN SOSPIRO DI SOLLIEVO

Le ultime notizie parlano dell’ordigno bellico trovato nelle acque di Fano. La bomba, risalte alla Seconda Guerra Mondiale, è di fabbricazione inglese, di 1,10 metri di lunghezza e con un carico di tritolo di oltre 225 kg. È stata trovata ieri dalla multiservizi Aset, la quale stava effettuando dei lavori per costruire uno scolmatore vicino alla spiaggia Sassonia. Il sindaco di Fano, Massimo Seri, ha rivelato che fortunatamente è terminata la fase più delicata. Finalmente la città in provincia di Pesaro può tornare alla normalità. “Il pericolo è cessato, l’ordigno è a due miglia al largo di Fano”, ha annunciato il sindaco. L’ordigno è stato messo in sicurezza dagli artificieri dell’Esercito della Marina Militare e resterà in mare per almeno 144 ore, prima della distruzione. Questo è il tempo massimo per una possibile esplosione.

Dalle 20 di ieri sera, 13 marzo, i quartieri di Fano sono stati evacuati. Ben 23mila persone sono state ospitate dalle palestre e dalle parrocchie della città. In particolare, hanno subito l’evacuazione il centro storico, la periferia sud e la zona Sassonia. Dopo aver effettuato le verifiche, era stato rivelato che l’ordigno sarebbe potuto esplodere. Infatti, sappiamo che era stato accidentalmente innescato durante i lavori di escavazione. La bomba possedeva anche una spoletta ritardata, che ha permesso di detonarla entro 144 ore. Per tale motivo, sono stati messi in sicurezza i cittadini per un raggio di 1,8 km dal luogo dove è stato ritrovato l’ordigno. Anche la stazione e parte dell’ospedale Santa Croce ha dovuto affrontare questa evacuazione. I servizi del Pronto Soccorso, del traffico aereo e della circolazione ferroviaria sono stati sospesi. Anche le scuole restano chiuse. “Abbiamo una grande organizzazione nel nostro Paese”, ha ammesso il sindaco, quando ha annunciato il termine del pericolo. Nei prossimi giorni, gli esperti decideranno se far eslpodere la bomba in sicurezza o depositarlo in fobdo al mare.



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