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La Lombardia verso il coprifuoco: cosa cambia dal 22 ottobre 2020

La Lombardia verso il coprifuoco: cosa cambia dal 22 ottobre 2020 con le nuove misure restrittive

Milano verso coprifuoco

Continua a salire il numero dei contagi in Lombardia, regione che si avvia verso il cosiddetto coprifuoco. Dal 22 ottobre 2020, infatti, entreranno in vigore nuove regole nel tentativo di evitare una seconda ondata di Coronavirus che metterebbe in ginocchio il paese. Scopriamo allora cosa cambia da dopodomani per chi abita in questa regione che detiene il triste record del più alto numero di nuovi contagi al giorno (dietro, staccata di pochissimo, la Campania).

La Lombardia verso il coprifuoco: cosa cambia dal 22 ottobre 2020

Stop per tutte le attività e gli spostamenti, a esclusione dei casi “eccezionali” (ovvero motivi di salute, lavoro e comprovata necessità) dalle ore 23 alle 5. La richiesta è stata fatta dai sindaci dei Comuni capoluogo della Lombardia, dal presidente dell’Anci e dallo stesso governatore Attilio Fontana il quale si è detto pronto a riaprire l’ospedale in Fiera per garantire maggiore assistenza a chi ne ha bisogno (“Entro pochi giorni, entro la fine di questa settimana, al massimo all’inizio della prossima sarà perfettamente pronto a ricevere dei malati“, ha detto il governatore della Lombardia). Dal 22 ottobre, dunque, la notte diventerà off limits a meno che non ci si debba muovere per motivi di urgenza. Altrimenti la vita “nomale” riprenderà dalle 5 del mattino, ovviamente con tutte le precauzioni del caso.

La Lombardia verso il coprifuoco: le previsioni fanno paura

I numeri dei contagi da Coronavirus continuano a salire vertiginosamente e fanno paura. Nelle ultime 24 ore i nuovi contagiati sono stati 1.687 a fronte di 14.577 tamponi effettuati, per una percentuale pari al 11,5%, in netta crescita rispetto a domenica (9,6%). Secondo la previsione del Comitato tecnico-scientifico regionale, da qui alle prossime due settimane, potrebbero esserci circa 600 ricoverati in terapia intensiva e fino a 4mila in terapia non intensiva. Numeri altissimi che ricordano quelli del lockdown e che riportano la mente a scenari difficili che il Governo – e la Lombardia stessa – vorrebbero assolutamente evitare. Ma il trend è questo, i contagi aumentano vertiginosamente e tutto lascia presagire una nuova difficile fase.

Ecco allora perché i sindaci hanno proposto la chiusura delle attività e degli spostamenti dalle 23 alle 5. Non solo. Perché di fronte a questi numeri, gli amministratori lombardi hanno anche voluto condividere l’opportunità della chiusura, nelle giornate di sabato e domenica, dei centri commerciali non alimentari, lasciando aperti i supermercati e i negozi di generi di prima necessità. Insomma la situazione sembra assai delicata, le prossime settimane saranno decisive per capire cosa dobbiamo aspettarci in vista dell’inverno che tra poco arriverà.

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