Attualità Italiana

Viaggi all’estero, l’Italia cambia rotta: quarantena e tampone al rientro

Viaggi all'estero, l'Italia cambia rotta: quarantena e tampone al rientro , in arrivo l'ordinanza del ministro Speranza

Dopo il polverone che si è alzato nelle ultime ore, in merito alla possibilità di muoversi in tutta Europa senza motivi legati al lavoro, ma solo per turismo, mentre in Italia non si può andare da un comune all’altro, il ministro Speranza ha preso una nuova decisione. Fino a ieri infatti non era prevista nessuna restrizione particolare per chi decidesse di andare all’estero e rientrasse poi in Italia dopo qualche giorno o dopo una settimana. Ma dalle prossime ore le cose cambieranno. Infatti, chi rientrerà dai paesi dell’Unione Europea, tra i quali al momento si può viaggiare senza particolari necessità, dovrà fare la quarantena. Le notizie arrivano questa mattina da Roma. Il ministro della Salute Roberto Speranza infatti, firmerà in mattinata un’ordinanza che dispone, per arrivi e rientri da Paesi dell’Unione Europea, tampone in partenza, quarantena di 5 giorni e ulteriore tampone alla fine dei 5 giorni. La quarantena è già prevista per tutti i Paesi extra Eu. È quanto si apprende da fonti del Ministero della Salute.

Viaggi all’estero si cambia: al ritorno obbligo di quarantena

Questo cambia le cose per tutti. Facciamo un esempio pratico. Immaginate di aver prenotato la vostra vacanza alle Canarie già da settimane, pensando che al rientro, avreste dovuto fare ( senza nessun obbligo) solo il tampone, fatto magari anche prima di partire in base alle richieste del paese in cui si deve arrivare e anche alle eventuali richieste delle compagnie aere. Ma adesso le cose sono diverse. Perchè entra in gioco la quarantena che, fino a ieri non era prevista nel caso di viaggi tra paesi dell’elenco C, e quindi quasi tutti paesi ( a parte qualche eccezione) dell’Unione Europea. La cosa però farà arrabbiare molto alcuni viaggiatori.

Chi ha prenotato la vacanza, non si aspettava la quarantena di 5 giorni al rientro. Non tutti possono lavorare da casa e chi dovrà rientrare in ufficio, dovrà quindi chiedere permessi o ferie, in attesa dei 5 giorni di quarantena e del risultato del tampone, che non necessariamente arriva lo stesso giorno. Questo potrebbe portare quindi molti italiani a dover anche rinunciare al viaggio, per una decisione praticamente maturata all’ultimo momento.

Ci si divide sul tema, come accade ormai sempre più spesso. Per molti la soluzione è corretta, visto che era davvero un contro senso pensare di poter viaggiare liberamente in tutta Europa e non poter vedere i genitori nel paese a due chilometri di distanza. Ma per altri, questa è l’ennesima dimostrazione di come il Governo cambi facilmente idea senza tenere il punto su decisioni prese in passato. L’incertezza, a quanto pare, regna sovrana.

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