Attualità Italiana

Poliziotto no vax morto di Covid: diceva alla ex di essere più forte del virus

Muore Candido Avezzù, agente di polizia convinto no vax. Ecco le parole dell'ex compagna

Poliziotto no vax morto di Covid

Aveva 58 anni Candido Avezzù, poliziotto deceduto a causa del Covid dopo essere stato trovato positivo lo scorso 28 luglio. Le sue condizioni in un primo momento sembravano essere stabili ma lo scorso 10 agosto la situazione è precipitata tanto da rendere necessario un trasferimento in Terapia Intensiva.

Purtroppo, per l’agente di Polizia che era un no vax convinto, non c’è stato niente da fare. E’ deceduto il 29 agosto all’ospedale di Dolo (Venezia) a causa di alcune complicazioni insorte che i medici non hanno potuto risolvere.

E così si conclude tristemente questa vicenda, con lo stesso Candido Avezzù che, dopo il ricovero di fine luglio, aveva lasciato un messaggio sulla sua bacheca di Facebook nella quale dichiarava di voler uscire prima possibile dall’ospedale.

Poliziotto no vax morto di Covid: diceva alla ex di essere più forte del virus

Da quell’ospedale, invece, il poliziotto non è mai uscito. E alla stampa la ex compagna Monica Valotto racconta che Candido Avezzù era convinto di essere più forte di questo virus: per questo motivo non si era voluto vaccinare. E, nel giorno del trasferimento in Terapia Intensiva, l’agente di Polizia aveva scritto du Facebook: “Sulla lapide lo scudetto del 2, grazie“. Questo perché faceva parte del 2° Reparto mobile di Padova. 

Al Corriere della Sera che l’ha intervistata dopo la morte di Candido Avezzù, la ex compagna Monica Valotto, che per 13 anni era stata al fianco dell’uomo, ha dichiarato che l’ex era un no vax convinto che le diceva di essere più forte del virus. “Forse ha sottovalutato il pericolo. Era contrario al vaccino perché temeva che gli avrebbe causato una trombosi e non si fidava“, ha spiegato.

L’uomo, come si legge in una nota rilasciata dal Movimento sindacale autonomo di polizia, avrebbe contratto il Covid proprio durante il lavoro svolto all’hotspot di Taranto dal 13 al 23 di luglio, dove era scoppiato un focolaio tra i migranti.

Dopo avere accusato i primi sintomi, il poliziotto è stato rimandato a casa dall’ospedale. Spiega l’ex compagna: “Si è presentato all’ospedale di Jesolo ma gli hanno prescritto una cura antibiotica da fare in casa. Poi le sue condizioni sono peggiorate e tre giorni dopo si è presentato di nuovo davanti ai medici, che solo a quel punto l’hanno trasferito a Dolo“. Il 10 agosto le condizioni di salute di Candido Avezzù sono peggiorate a causa di alcune inaspettate complicazioni. E così l’uomo, 58 anni, si è arreso al virus. La famiglia adesso vuole chiarezza e si chiede perché, quando il poliziotto si è presentato in ospedale coi primi sintomi, non sia stato subito trattenuto.

Seguici

Seguici su

Google News Logo
Ricevi le nostre notizie da Google News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.