Attualità Italiana

Omicidio Carol Maltesi, la confessione shock di Fontana: “Ho concluso le sue pene tagliandole la gola”

E' sconvolgente la confessione di Davide Fontana, l'assassino di Carol. L'ha uccisa senza un motivo, fatta a pezzi, nascosta. Poi si è finto lei, ha tentato di bruciare i suoi resti...

omicidio carol maltesi

 E’ l’ennesimo femminicidio quello di cui in queste ore sta parlando tutta Italia. E’ la storia di Carol Maltesi, un ragazza uccisa da un uomo che l’aveva amata, o così dice. Non stavano più insieme, erano rimasti amici. Nelle loro vite erano entrate altre persone eppure Davide Fontana ha spezzato la vita di una ragazza di 26 anni, madre di un bambino. Un ragazza che avrebbe potuto realizzare i suoi sogni, vivere la sua vita, prendere le sue decisioni. A decidere per lei è stato invece il Fontana, che l’ha barbaramente uccisa. Ha tenuto il suo cadavere, fatto a pezzi, per due mesi in casa, come nelle peggiori storie raccontate nelle serie tv. Ha comprato un freezer on line, e lì dentro ha messo il corpo di Carol, non prima di averla fatta a pezzi. Ha detto ai carabinieri di aver tenuto nascosto a lungo il cadavere nel congelatore della vittima per poi farlo a pezzi. Poi lo ha nascosto in 4 sacchi neri della spazzatura, trasportarlo in auto fino all’alta Val Camonica e gettarlo in un dirupo in montagna. Qualcuno aveva pensato che l’uomo fosse passato per caso di lì, che avesse gettato i sacchi per farli ritrovare, molti si erano chiesti perchè non li avesse gettati nel dirupo pochi metri più avanti. Un omicidio perfetto? Assolutamente no. Fontana, sempre da quanto riferito, ha infatti chiarito agli investigatori di essere andato in Val Camonica perché conosceva molto bene il luogo dove in passato aveva trascorso diverse vacanze. Nessun chiarimento, invece, sul movente. Era lì in vacanza, e ha portato con sè il cadavere della donna che aveva persino amato. Fontana è infatti accusato di omicidio volontario aggravato, distruzione e occultamento di cadavere. Un assassino che ha anche cercato di cancellare il volto di Carol, per evitare che fosse subito riconosciuta. Ha bruciato ciò che restava di lei, ha anche provato a cancellare con il fuoco quei tatuaggi che la ragazza aveva sul corpo. Lo aveva capito che potevano essere il segno per identificarla subito e infatti, così è stato. Ma i tentativi di bruciare i resti, li avrebbe persino messi su un barbecue in un B&B per cercare di bruciare tutto, non ha funzionato.

L’omicidio di Carol Maltesi: è ancora sconosciuto il movente

Tante le versioni date dal Fontana, in un primo momento, ascoltato dalle forze dell’ordine aveva raccontato di averla vista per l’ultima volta prima di fare alcuni video che servivano per il suo lavoro. Poi però messo alle strette sui movimenti della macchina della donna e su altri dettagli non ce l’ha fatta e ha confessato. Eppure per due mesi ha finto di essere lei, usando il suo cellulare, ha continuato a fare una vita “normale”.

La confessione di Fontana

Lei era completamente nuda – ha messo a verbale -, sdraiata a terra a pancia in su. Le ho legato anche i piedi. Ho preso un martello e ho iniziato a colpirla su tutto il corpo, non forte, partendo dalle gambe in su. Poi quando sono arrivato verso la testa ho iniziato a colpirla forte”. Perchè lo abbia fatto, Fontana non è in grado di raccontarlo.

 “Non so che cosa sia successo. Lei si muoveva con la testa e io continuavo a colpirla ma non so dove perché aveva il sacchetto” ha detto l’uomo che poi ha aggiunto: “Le ho tolto il cappuccio e credo che fosse morta. Mi son reso conto di averle procurato molte ferite dalle quali perdeva molto sangue. Ma, non sapendo che altro fare, le ho tagliato la gola con un coltello da cucina a lama liscia che poi ho gettato. Un atto di pietà: vedevo che stava soffrendo e ho concluso le sue pene tagliandole la gola. Sono rimasto mezz’ora a guardarla e poi son tornato a casa mia.”

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